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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Regioni e Asl

Vaccini, è di nuovo guerra. Raggi: “I bambini fino a 6 anni non vaccinati devono restare a scuola”. Lorenzin: “5 Stelle vuole bypassare scadenza del 10 marzo”. Ma la mozione è stata votata anche da PD

immagine 2 febbraio - La sindaca comunica con una lettera ai ministri della Salute e dell'Istruzione quanto previsto in una mozione dell'Assemblea Capitolina. Lorenzin: “Un atto politico da leggere insieme alle dichiarazione degli avvocati che sostengono i movimenti No vax e che avevano promesso che avrebbero trovato gli escamotage per fa saltare l’obbligo vaccinale”. La presa di posizione arriva a poco più di un mese dal 10 marzo, data entro la quale i genitori dovranno presentare il certificato di vaccinazione (o dell’inserimenti in lista) dei bambini: pena l’allontanamento dalle scuole per l'infanzia. Ma poi si scopre che quella mozione l'hanno votata anche esponenti del PD che ora accusano Raggi di averne distorto il senso.
“L'intera Assemblea capitolina ha ritenuto la mancata vaccinazione non ostativa al prosieguo e alla continuità dell'attività e del percorso educativo considerando quest'ultimo (stesso insegnante, stesso contesto educativo, stessa aula, stessa rete di relazioni socio-affettive) una condizione psicodidattica da garantire a tutti in totale certezza ed assoluta equità”.

Così il sindaco di Roma Virginia Raggi ha comunicato in una lettera al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a quello dell'Istruzione Valeria Fedeli,al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al presidente dell'Anci Antonio Decaro il contenuto della mozione approvata martedì 30 gennaio dall'assemblea capitolina.
 
La mozione (la 12/2018 a firma dei Consiglieri Catini, Zotta, Coia e Seccia e poi modificata in Aula) è stata approvata all’unanimità dai 30 consiglieri presenti in Assemblea capitolina (tra i quali, oltre ai 5 Stelle, anche due esponenti Dem, uno della Lista Civica Giachetti, quattro di Fratelli d'Italia, tra i quali la leader nazioanle Giorgia Meloni, più uno della lista Civica sempre legata a Giorgia Meloni - vedi resoconto votazione) impegna il sindaco "a porre in essere tutte le necessarie attività istituzionali nei confronti del Governo, della Regione, dell’ANCI e degli altri Enti competenti al fine di chiarire che i bambini e le  bambine ancora non vaccinati, ma regolarmente iscritti, non siano allontanati dalle strutture educative e scolastiche e che sia consentito loro di giungere alla conclusione dell'anno educativo e scolastico 2017/2018, senza alcuna interruzione della continuità educativa e didattica; nel rispetto della normativa vigente".

La presa di posizione dell’Assemblea Capitolina arriva a poco più di un mese dal 10 marzo, data entro la quale i genitori dovranno presentare il certificato di vaccinazione (o dell’inserimento in lista con prenotazione del vaccino) dei bambini tra 0 e 6 anni: pena l’allontanamento dalla scuola dell'infanzia.

“Si ritiene che questa necessità di garantire la continuità educativa pur in assenza di avvenute vaccinazioni, corrisponda in primo luogo a una considerazione di buon senso: giunti al termine della prima parte dell’anno educativo, è giusto che i bambini possano portare a compimento senza interruzioni o discontinuità di sorta, che inficerebbero peraltro il loro percorso educativo in prospettiva futura, con grave nocumento anche psicologico”, scrive ancora Raggi. “In secondo luogo, una soluzione della continuità didattico/educativa potrebbe essere interpretata, e di fatto sarebbe, come una sorta di ingiustizia verso i bambini ancora non vaccinati, puniti personalmente per colpe non commesse”.
 
Più di tutto, secondo la prima cittadina di Roma, però, stona il differente trattamento tra i bambini che frequentano la scuola dell’obbligo e quelli fino a 6 anni. “La legge, condanna con una multa i genitori dei bambini non vaccinati, in proporzione all'entità della mancanza, ma, almeno nella scuola dell'obbligo e a differenza della scuola dell'infanzia, non obbliga all'allontanamento del loro bambino”, scrive. “Come se non fosse il contagio la preoccupazione principale del legislatore, quanto piuttosto la sanzione amministrativa da comminare ai genitori colpevoli di omissione. Ma se è così, appare ancor più cogente la necessità di rispettare la continuità didattica ed educativa per tutti i bambini, se è proprio la legge per prima a spostare l'attenzione sulla sanzione invece che sul possibile esito contagioso”.
 
Ma la PD Valeria Baglio, ex presidente dell'Assemblea Capitolina ai tempi di Marino sindaco, che ha votato a favore della mozione non ci sta a questa interpretazione e se la prende con la sindaca Raggi che accusa di aver “distorto la volontà dell’Aula”.

“La mozione votata in Consiglio non riguarda i no vax, ma le tante famiglie che hanno prenotato i vaccini alle Asl e concordato un piano vaccinale che non sarà concluso entro il 10 marzo, esattamente come prevede la legge. La Sindaca deforma la realtà e strumentalizza la volontà dell'Aula”, ha scritto Baglio nel pomeriggio sulla sua pagina facebook.
 


 

Anche per Giorgia Meloni la mozione "era una mozione di buonsenso, approvata all'unanimità: poi non ho capito se c'è stata propaganda o altro". Così la leader di FdI in serata a Otto e Mezzo. Per Meloni, "i vaccini sono una conquista di civiltà ma poi i bambini sono persone e va tutelato il caso specifico". 

 

“Il movimento 5 stelle ha fatto approvare una mozione in Campidoglio con cui si cerca di aggirare la deroga del 10 di marzo per la presentazione delle certificazioni”, ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin intervenuta alla trasmissione di La7 ‘L’aria che tira’. “Questa cosa, che è un atto politico fatto da chi governa la capitale d’Italia, va accanto a tutte le dichiarazione fatte sui social in questi mesi dalle reti di avvocati che sostengono i movimenti No vax che continuano a ribadire che avrebbero trovato gli escamotage per fare in modo che i comuni a loro vicini facessero saltare la misura”.



 

 
Duro anche il commento del responsabile Aree metropolitane del Pd Luciano Nobili. “È senza vergogna e gioca con la salute dei bambini. Dietro la scusa della continuità didattica strizza l'occhio alla comunità No vax, dando copertura istituzionale alle loro posizioni. La decisione del Campidoglio è irresponsabile e pericolosa. Da mesi il Paese è impegnato per mettere in sicurezza, tramite il cosiddetto effetto gregge, le persone a cominciare dai più piccoli e dai soggetti più deboli. Aprire a questo tipo di soluzione significa non voler mai chiudere il cerchio sull'azione delle vaccinazioni. La verità è che i 5 Stelle sono contro i vaccini e cercano solo una maniera per aggirare la legge”.



2 febbraio 2018
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