Un’azione in 5 punti per abbattere in sei mesi/un anno le liste d’attesa che soffocano la sanità laziale.
È quanto promette in un video postato sulla sua pagina Facebook la candidata del Movimento 5 Stelle alla guida della Regione Lazio
Roberta Lombardi.
Abbiamo “studiato i termini della questione noi sappiamo cosa fare”, dice Lombardi.
Il primo punto: “fissare e monitorare quella che è la prestazione istituzionale che un medico o uno specialista deve rendere in regime di sanità pubblica”; il secondo: “controllare che le prestazioni rese in intramoenia - che è pure una prestazione utile quando il pubblico non arriva a coprire la domanda di sanità -siano, come la legge prevede, pari massimo a quelle rese in regime di sanità pubblica”; terzo: “apertura di tutte le agende di tutte le strutture accreditate pubbliche e private. Non deve esistere più un centralinista che vi risponde non ho la disponibilità dell’agenda dell’ambulatorio, della struttura o del professionista; quarto: “divieto di intramoenia allargata, ovvero fuori dalle strutture pubbliche perché non sottoposta a controllo e monitoraggio”; quinto: “obbligo per le strutture pubbliche che ospitano attività intramoenia di fornire bilanci separati dell’attività in intramoenia, nell’ottica di una maggiore trasparenza e controllo delle prestazioni”.