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QS Edizioni - mercoledì 27 novembre 2024

Regioni e Asl

Le Regioni bocciano la manovra. Chiesto incontro urgente con il Governo

immagine 28 maggio - La Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province Autonome di ieri si è conclusa con l'approvazione di un documento finale boccia senza mezzi termini la manovra di bilancio del Governo, giudicandola “insostenibile” per le Regioni e di ostacolo alla realizzazione del federalismo fiscale. Chiesto al Governo l'apertura un confronto serrato sulle proposte che la Conferenza avanzerà nelle prossime settimane.
Nel documento la Conferenza evidenzia come la manovra pesi “per oltre il 50 % sul comparto delle Regioni” . Questo la rende “insostenibile”, nonostante la “volontà delle Regioni di fare la propria parte per far fronte all’attuale crisi”, ma “secondo il principio di equa ripartizione tra i diversi livelli istituzionali della Repubblica” che, a parere dei presidenti, non è stato in questo caso attuato.

La Conferenza ha quindi voluto sottolineare come “l’obiettivo fondamentale della propria missione" sia "la realizzazione di un assetto istituzionale federalista fondato sulla peculiarità e sulla specificità di ciascuna Regione o Provincia autonoma e sulla solidarietà fra le Regioni”. Un obiettivo che, secondo il presidente Vasco Errani, è ostacolato e messo a rischio dalla manovra. “Nel momento in cui si produce un intervento così significativo sui trasferimenti relativi a competenze e funzioni su, ad esempio, attività produttive, protezione civile e strade, è evidente che è difficile non vedere ricadute sull'applicazione del federalismo fiscale”, ha osservato Errani al termine della Conferenza delle Regioni. Ricordando il ruolo che le Regioni hanno giocato nello scrivere la legge sul federalismo, il presidente della Conferenza ha aggiunto: “Al netto della sanità e dell'assistenza che nella legge 42 sono finanziate al 100% attraverso i costi standard, le altre funzioni del federalismo fiscale sono quelle di cui stiamo parlando in relazione alla manovra”.

Per queste ragioni la Conferenza ha chiesto di “aprire un confronto serrato con il Governo sulla base di proposte che le Regioni avanzeranno nelle prossime settimane per ottenere cambiamenti della manovra tali da riequilibrare il contributo dei vari livelli di governo e la conferma degli impegni assunti dal Governo sul Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS) delle Regioni”.

Nel documento approvato oggi i presidenti delle Regioni hanno infine voluto “rinnovare e confermare i contenuti costitutivi della propria libera e volontaria associazione”.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, si legge nel documento:
  • ispira la sua attività al principio di “autonomia istituzionale”, che valorizza il ruolo delle Regioni per favorire la crescita del Paese e la promozione dei diritti fondamentali dei cittadini;
     
  • fonda la propria attività sulla leale collaborazione istituzionale con gli organismi costituzionali e dell’Unione europea;
     
  • promuove relazioni con il Governo finalizzate alla “cooperazione istituzionale”, su un piano di pari dignità fra le componenti costitutive della Repubblica, secondo quanto stabilito dall’articolo 114 della Costituzione;
     
  • considera il rapporto con il Parlamento indispensabile per una dialettica istituzionale che, nel rispetto dell’autonomia e della sovranità del potere legislativo, costituisca il cardine di un armonico sviluppo legislativo;
     
  • conferma l’impegno e la partecipazione delle Regioni al processo di integrazione europea per valorizzare la dimensione territoriale, regionale e locale;
     
  • adotta strategie e modalità organizzative tese a favorire il dialogo con le Associazioni rappresentative delle Autonomie locali e con le parti sociali.









Nel rispetto delle diverse valutazioni istituzionali e politiche dei suoi componenti, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, rinnova il Patto costitutivo riaffermando la volontà di ricercare nelle relazioni istituzionali e, in particolare, in occasione della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Unificata la formazione di:
a) posizioni condivise sui diversi provvedimenti promossi dal Governo o dal Parlamento e dalle istituzioni comunitarie;
b) accordi e intese con il Governo nelle materie di competenza legislativa “concorrente” tra Stato e Regioni con l’obiettivo di:
  • rendere l’azione di governo più efficace sul territorio e più utile per i diritti dei cittadini;
  • limitare per quanto possibile la formazione del contenzioso costituzionale;
  • garantire la piena autonomia della Conferenza delle Regioni e la tutela delle prerogative delle Regioni.
     
28 maggio 2010
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