Lo stallo sul
decreto assunzioni in Calabria non si è ancora risolto, ma è appena entrato in gioco un nuovo elemento a smuovere le acque. Si tratta di una nuova versione del decreto, la terza, dopo quella del commissario
Massimo Scura e la controproposta del sub commissario
Andrea Urbani. A firmare la terza proposta, è la Regione, d’accordo con i Direttori generali delle Aziende ospedalieri e territoriali della Calabria.
L’annuncio è stato dato attraverso una nota dell’ufficio stampa della Giunta Regionale a termine di un incontro che il Presidente della Regione Calabria,
Mario Oliverio e il Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute,
Riccardo Fatarella, ha avuto venerdì scorso con i Direttori Generali “per esaminare la preoccupante situazione di stallo nel settore sanitario in presenza di un dissidio interno alla struttura commissariale in relazione all’assunzione di personale indispensabile per garantire i servizi”.
Nel corso della riunione è stata esaminata la bozza del decreto, rielaborato dal Direttore Generale del Dipartimento. La nuova proposta, precisa la Regione, “tiene conto delle due precedenti proposte formulate da parte del Commissario e del Sub-commissario per il piano di rientro” e “si è resa indispensabile per superare i contrasti interni alla struttura commissariale e per rendere coerente (e quindi immediatamente applicabile) il decreto alle indicazioni e disposizioni ministeriali”.
Nel testo del nuovo decreto sono indicate, d’intesa con i rappresentanti delle Aziende Ospedaliere e Territoriali, le necessità di personale per fronteggiare l'emergenza e sbloccare l’iter delle assunzioni.
Il Direttore del Dipartimento Fatarella ha trasmesso venerdì stesso ai Commissari Scura ed Urbani ed al Ministero della Salute la proposta del nuovo decreto.
“In caso di perdurante inerzia – avvisa la nota-, il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, come ha già preannunciato nei giorni scorsi, adotterà i necessari e consequenziali provvedimenti per affrontare una obiettiva e grave emergenza sanitaria ed i rischi che potranno determinarsi per la salute dei cittadini calabresi”