I sistemi informatici sono entrati a pieno titolo all’interno della gestione sanitaria con le cartelle cliniche elettroniche. Da qualche tempo si è fatto un passo ulteriore e alcune strutture hanno iniziato a sperimentare software che facilitino il processo decisionale del medico.
Di queste esperienze si è parlato a Vimercate (Mb) durante il
workshop “Ict for Health 4.0 - La nuova frontiera dell’Ict in Sanità: da supporto operativo alla creazione di valore clinico”, organizzato dall’Asst di Vimercate e dall’Università degli Studi di Milano, con la collaborazione di Dedalus e Medilogy e il patrocinio di Himms Italian Community.
L’esperienza di Vimercate. In particolare, si è portata l’esperienza della struttura brianzola nell’utilizzo del Clinical Decision Support di Medilogy MediDss integrato nella cartella clinica realizzata da Dedalus. Sono anche stati presentati i risultati preliminari del progetto Codes (Computerized Decision Support) per la valutazione dell’impatto del Cds nella pratica clinica.
“Si tratta di un trial che a Vimercate ha randomizzato più di 6 mila pazienti per testare l’efficacia dei sistemi di supporto decisionale – ha spiegato
Lorenzo Moja, medico ricercatore dell’Università degli Studi di Milano e responsabile del lavoro – i risultati sono incoraggianti: è stato possibile integrare sofisticati software internazionali all’interno di un ospedale generalista e profondamente integrato nel territorio come quello di Vimercate. Inoltre, i medici hanno utilizzato il sistema e questo ha avuto un impatto sul processo di cura”.
Nessun effetto invece sulla mortalità: “È molto difficile che strumenti di questo tipo arrivino a modificare un out come hard come la mortalità – ha aggiunto Moja – Possiamo però continuare a sviluppare tutta la parte di supporto decisionale sapendo che tra la mortalità e il processo c’è una zona di grigio nella quale aumentiamo la qualità della cura e lo stato di salute del paziente”.
“I risultati hanno dimostrato una significatività statistica dell’efficacia nell’uso di questi strumenti al punto che l’azienda stessa ha deciso di estendere l’uso a tutti i reparti – ha evidenziato
Massimo Mangia, amministratore delegato di Medilogy – il nostro obiettivo è valorizzare gli investimenti di cartella clinica elettronica che ci sono in Italia. Finora è stata vista prevalentemente come un sistema di documentazione clinica, lo scopo è aggiungere valore fornendo ai medici informazioni sull’efficacia della terapia, sugli eventuali rischi, sugli effetti avversi e così via”.
Questo genere di informazioni si traduce in una migliore appropriatezza prescrittiva,ma anche in maggior tempo da dedicare al paziente e ai suoi bisogni. “Questi strumenti intersecano la necessità che viene fuori dall’attività quotidiana del medico con il livello massimo di evidenza disponibile. In questo senso sono molto interessanti” ha affermato
Hernan Polo Friz, Medico di medicina generale dell’ospedale di Vimercate. Tra gli ostacoli segnalati da Polo Friz c’è la resistenza iniziale di alcuni medici, che tendono a fidarsi poco di questi supporti, e, dall’altra, la rigidità di alcuni sistemi. “Credo – ha aggiunto Polo Friz – che la sfida nei prossimi anni sarà pensare fin dall’inizio il sistema partendo dall’utente sanitario e fare in modo che l’attività sia work in progress, monitorata e implementata nel tempo”.
La resistenza iniziale della categoria è confermata anche da
Ivo Saccardo, responsabile Marketing&Presales per Dedalus Spa: “Le resistenze culturali che ci sono state anche in una struttura come quella di Vimercate sono state molto alte, ma sono affrontabili e superabili. Oltre a un forte commitment da parte della direzione sanitaria, diventa fondamentale il ruolo dell’infermiere, che supportano il progetto e contribuiscono alla sua buona riuscita”.
Per
Giuseppe Danilo Vighi, Direttore di Medicina Generale dell’Asst di Vimercate, gli strumenti di supporto decisionale creano valore “nella misura in cui impediscono di perdere il valore in cause giudiziarie per pazienti che hanno ricevuto un errore terapeutico e incentivano la formazione continua dei medici e del personale infermieristico”. Per Vighi però questi strumenti devono essere di facile utilizzo: “Quelli sperimentati a Vimercate sono user friendly, ma nella mia esperienza pregressa ho potuto toccare con mano che qualora i software non siano facili da utilizzare restano opportunità non sfruttate”.