È arrivata il 19 dicembre la notizia della disponibiltà del primo lotto di Cannabis terapeutica “Made in Italy” e la mattina stessa la Farmacia Campedello di Vicenza ha provveduto subito al primo ordinativo, diventando così la prima farmacia in Italia a vendere la cannabis terapeutica prodotta nel nostro Paese.
Ad annunciarlo, sul sito internet della Farmacia Campedello, è stato
Luca Guizzon, laurea in Farmacia e Master di II livello in fitoterapia clinica all'Università di Firenze. “Un colpo di fortuna”, spiega al nostro giornale. “Abbiamo avuto notizia della possibilità di procedere con gli ordinativi e abbiamo subito provveduto a farlo. Il fatto che siamo stati i primi è stato un caso”.
Il prodotto “si chiamerà Cannabis FM-2 e sarà una varietà simile all’‘olandese’ Bediol”, riferisce il dott. Guizzon, spiegando che “lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, dopo un lungo percorso per ottenere le autorizzazioni e standardizzare il processo produttivo è riuscito in questi giorni a dare il via libera per le prima richieste”. E “le dichiarazioni dei militari sono confortanti – annuncia il farmacista - in quanto, dopo questa prima varietà, a stretto giro verrà messa a disposizione sul mercato nazionale anche un’altra tipologia di cannabis, la FM-1, simile al ‘Bedrocan’”, anche questo olandese.
La FM-1 permetterà ai pazienti italiani di risparmiare “circa il 30%” di quanto spendono oggi. Il prodotto italiano infatti, spiega Guizzon, “costerà circa 15 euro al grammo contro una media di 22 euro al grammo dell’olandese”. La formulazione sarà la seguente: “piccole foglie essicate e macinate, vendute in confezioni da 5 grammi, da vaporizzare o bere come il thé”.
Secondo Guizzon, nel nostro Paese la cannabis made in Italy rimpiazzerà completamente il prodotto olandese. “Non vedo perché, a parità di efficacia, si dovrebbe scegliere il prodotto olandese, peraltro più costoso. I medici – spiega il farmacista – sono sempre più informati e l’uso della cannabis a scopi terapeutici è sicuramente destinato a crescere, ma fino ad oggi anche l’aspetto economico poteva in certi casi rappresentare un problema alla prescrizione. Difficoltà che oggi potrebbero essere superate grazie all’arrivo del prodotto made in Italy”.