Una grande opera riformatrice che in tre anni permetterà alla Calabria di risalire la china e avere un sistema sanitario efficiente, con servizi di qualità e senza sprechi. Questo l’obiettivo del neo presidente regionale Giuseppe Scopelliti, che si dice pronto ad abbattere l’attuale sistema “inefficiente, produttore di sprechi e terreno fertile per il proliferare del clientelismo”.
“La nostra azione -ha detto Scopelliti- va ad innestarsi in questo scenario desolante che richiede l'assunzione di drastiche decisioni, in linea con i principali obiettivi del piano di rientro, che deve essere in alcune sue parti operative rivisitato al fine di garantirne l'attuazione”. Una situazione in cui, ha avvertito il presidente, non sarà sufficiente tagliare gli sprechi. “Occorrerà pensare ad una nuova ed innovativa organizzazione della sanità in Calabria”. Questo significherà “razionalizzare le risorse e valorizzare le professionalità esistenti, eliminando quei centri obsoleti ed improduttivi, che costituiscono solo un costo non più sostenibile dal sistema”.
Il piano di Scopelliti ruota intorno alla costituzione di “poli territoriali di eccellenza” a cui si aggiungerà “l’ospedalità pubblica e privata, che agisce in un rapporto di complementarietà e di sussidiarietà”. Il tutto integrato con l’assistenza sociosanitaria, soprattutto agli anziani ed ai diversamente abili, attraverso progetti e programmi finalizzati, che vedono il coinvolgimento delle associazioni no profit del territorio.
Tutto questo, ha detto il presidente calabrese, sarà realizzato da “un management professionalmente qualificato per studi ed esperienze maturate nel settore. Manager incaricati dalla politica, ma in una trasparente comparazione esclusivamente meritocratica e non legati alle logiche dell'appartenenza, che fino ad oggi hanno costituito la discriminante delle scelte”.