“Siamo e restiamo convinti che i nostri parametri sulla spesa per il personale della sanità garantivano gli equilibri di bilancio necessari. Ne è prova il fatto che a parametri analoghi ci siamo attenuti negli ultimi anni, e i conti della nostra sanità sono sempre stati tra i migliori a livello nazionale. Ora, con il ricorso del Governo alla Corte Costituzionale contro la Regione Toscana ci saranno meno assunzioni in sanità”. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha commentato così la sentenza della Corte costituzionale che ha ritenuto fondato su un punto il ricorso presentato dal governo in materia di contenimento delle spese per il personale della sanità. Nella Finanziaria regionale tale limite era stato fissato alla spesa sostenuta nel 2006 meno l'1,4%, mentre secondo la legge statale 191 del 2009 tale limite doveva essere tenuto rispetto alla spesa del 2004 meno l'1,4%. “Naturalmente rispettiamo la sentenza della Corte, consapevoli che l’esigenza che avevamo evidenziato era di avere un parametro di riferimento che ci garantisse una spesa più adeguata ai nostri livelli di servizi”, ha evidenziato l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia. “Chiaramente questa decisione avrà come impatto la diminuzione delle possibilità di assunzione”. Nella stessa sentenza, su un altro punto sempre legato alla finanziaria regionale la Corte ha dato ragione alla Regione Toscana stabilendo che nel rispetto del tetto complessivo stabilito spesa le Regioni possano decidere in quali direzioni esercitare le azioni di contenimento.
“Sull’esigenza complessiva di contenimento dei costi le nostre scelte sono state sin qui lineari – ha concluso il governatore - Vorrei perciò chiedere al governo se e' con questa politica dei ricorsi che intende mettere in ordine i conti, e in questo caso quelli della sanità, proprio a partire da chi quei conti li ha sempre rispettati”.