La formazione dei manager della sanità è competenza delle Regioni, “ma la sanità è un’attività così specifica che occorrerebbe comunque ragionare sulla individuazione di requisiti comune e la realizzazione di linee di indirizzo condivise a livello nazionale per la loro formazione”. Così Fulvio Moirano commenta la ricerca sul profilo del direttore generale italiano condotta dall’Agenas e dalla Fiaso e presentata oggi a Roma nell’ambito del
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È d’accordo anche Giovanni Monchiero, secondo il quale, per garantire la qualità della classe manageriale, occorre puntare sulla formazione obbligatoria da acquisire “prima del conferimento dell’incarico e non entro 18 mesi, come previsto oggi”. Queste ricette, secondo i due esperti, permetterebbero anche di ridurre la discrezionalità delle nomine da parte della politica.
Secondo Moirano, tuttavia, “nel nostro Paese c’è un’evidente difficoltà a condividere un livello di coordinamento interregionale”, così come, osserva Monchiero, “non sempre è facile trovare il giusto equilibrio tra autonomia regionale e criteri univoci necessari a garantire equità dei sistemi per la garanzia e la tutela del cittadino”. Il direttore della Fiaso ha poi ribadito una criticità emersa anche negli anni passati e relativa alla breve durata dell’incarico dei direttori generali: “C’è bisogno di stabilità – ha osservato – perché per il sistema si migliora con progetti a lungo temine, occorre essere in grado di costruire meccanismi in grado di opporre resistenza alle distorsioni”.
L.C.