“Non crediamo che l’emanazione di un Decreto serva a risolvere il tema dell’accesso alle prestazioni sanitarie nel Lazio”. Così
Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio evidenzia come “l’accesso alle prestazioni è la prima area critica segnalata dai cittadini alle nostre sezioni del Tribunale per i diritti del malato. Il dato dell’ultimo Rapporto nazionale “Sanità pubblica, accesso privato” rileva che ben il 25% delle segnalazioni riguarda questo aspetto. Nel Lazio il dato si attesta al 15,9% come terzo dopo la presunta malpratice (17,9%) e l’assistenza territoriale (24,6%)”.
“Qui – evidenzia - va fatto un intervento sistemico che rimetta al centro il cittadino e i suo bisogni, non altre logiche, pur legittime. Per questo che stiamo elaborando un piano articolato sull’accesso ai servizi sanitari regionali che contenga almeno tre aree prioritarie: il governo delle liste di attesa, il tema dell’intramoenia e il blocco del turn-over. Presenteremo questo piano alle associazioni di malati cronici, alle organizzazioni sindacali professionali e alla politica regionale per avviare una interlocuzione seria, critica e che porti risultati. Andremo nei territori a parlare con i cittadini, con gli operatori e con i dirigenti aziendali perché la sanità si deve integrare con il sociale. Ed è per questo che chiederemo anche ai Comuni, ai Sindaci di essere interlocutori di questo percorso che deve riguardare ogni singolo aspetto e momento della vita di ogni cittadino”.
“È ora - ha concluso Rosati - che ogni competenza venga messa a sistema e non frazionata tra mille dispersivi risvolti burocratici. La sanità fa parte delle nostre vite. E deve essere una sanità di qualità per davvero”.