Il Dea dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Siena e dell’ospedale di Cecina, il centro ustioni del Meyer, tecnologie innovative nel campo della robotica e della telemedicina, il potenziamento dell’elisoccorso sulle isole, i mammografi dell’Ispo, nuove macchine per la radioterapia, la prossima apertura del trauma center metropolitano al Cto. Sono queste le iniziative già realizzate nell’anno e in corso di realizzazione nella regione Toscana che punta anche al rilancio dell’Ispo, dell’Organizzazione toscana trapianti, al potenziamento della sanità di iniziativa e della gestione della cronicità.
“Nonostante il periodo difficile, in cui ci troviamo nei fatti di fronte a una riduzione delle risorse disponibili e a un aumento dei costi – ha detto ieri l’assessore in Consiglio regionale, nel corso della comunicazione che ha tenuto davanti alla IV Commissione sulla situazione del Servizio sanitario della Toscana negli anni 2010 e 2011 -, abbiamo messo a punto un piano strategico, rivolto non al mero contenimento dei costi, ma a una rimodulazione dell’offerta sanitaria, in funzione della qualità, appropriatezza e sicurezza delle cure, progressiva eliminazione dei duplicati, potenziamento della rete. Una revisione che nulla ha a che fare con i tagli, e molto con la capacità gestionale e il coinvolgimento dei professionisti. Azioni, progetti e programmi per garantire equità e parità di accesso agli utenti. L’obiettivo è che l’eccellenza arrivi al paziente, e non che il paziente debba inseguire il professionista ritenuto eccellente e, in quanto tale, a volte non accessibile a tutti”.
Queste alcune delle azioni di ottimizzazione già attuate, o di imminente attuazione: le adozioni di iniziative sull’appropriatezza nell’utilizzo di farmaci (per il colesterolo e l’ipertensione) e dispositivi medici (protesi d’anca, pace makers, mezzi di contrasto), con la selezione a minor costo e pari efficacia di farmaci e presidi; l’incremento della distribuzione diretta dei farmaci generici da parte delle aziende; il nuovo dipartimento interaziendale di radiodiagnostica dell’area metropolitana fiorentina, per migliorare l’utilizzo delle macchine, ridurre le liste di attesa e consentire un risparmio del 30% dei costi (se la sperimentazione fiorentina funzionerà, verrà progressivamente estesa a tutta la Toscana); la riduzione delle duplicazioni nelle aziende ospedaliero-universitarie e l’integrazione dell’attività tra università, ospedale e territorio. “Tutte azioni – osserva l’assessore Scaramuccia – che fanno ottenere risparmi, senza diminuire l’offerta, anzi ottimizzando le risorse e migliorando la qualità del servizio offerto ai cittadini”.
Vicenda Asl di Massa ha pesato sul bilancio 2010. Sul bilancio 2010 ha ovviamente pesato la vicenda della Asl di Massa. “Il bilancio della sanità regionale ha cambiato radicalmente volto nell’ottobre 2010 – ha riconosciuto l’assessore – ma grazie a una serie di misure messe in atto, la Toscana ha superato positivamente il monitoraggio ministeriale. Ed è importante segnalare che nello stesso periodo l’assessorato ha potenziato i meccanismi di controllo dei risultati di gestione, attivando innovativi strumenti di monitoraggio, avviando un laboratorio regionale per la regia dei controlli di gestione”. I bilanci di molte aziende non sono ancora definitivamente chiusi, ha detto l’assessore alla Commissione; il percorso si completerà con l’adozione di tutti i bilanci da parte delle aziende, l’acquisizione del parere dei sindaci revisori, della Conferenza dei sindaci, la successiva approvazione della giunta e il superamento del consuntivo 2010 al Tavolo degli adempimenti ministeriali, che avviene solitamente nel mese di settembre. La chiusura dei bilanci 2010 ha evidenziato un peggioramento del deficit della Asl 1 di Massa e Carrara di ulteriori 18 milioni di euro, rispetto alle stime previste a fine anno.
Da riparto Fsn 2011 + 58 milioni. Quanto al 2011, solo in aprile è avvenuta l’allocazione definitiva del Fondo Sanitario Nazionale: per la Toscana, 58 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. Ma se da questa cifra si sottraggono una serie di voci – 30 milioni di euro a copertura delle mancate risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza, la copertura del ticket derivante dal non adeguamento dei prezzi dei farmaci al prezzo di rimborsabilità Aifa, che la Regione ha ritenuto di dover sostenere a tutela dei cittadini, e altre, per un totale di oltre 90 milioni di euro – “ci ritroviamo nei fatti con una riduzione delle risorse disponibili per il finanziamento delle aziende”, chiarisce Daniela Scaramuccia. Per questo, di fronte a un incremento dei costi e a una riduzione delle risorse, a tutte le aziende è stato chiesto di mettere in atto iniziative di appropriatezza e ottimizzazione delle risorse. “Il primo obiettivo – sottolinea l’assessore – deve restare il cittadino, al quale dobbiamo offrire salute prima che prestazioni sanitarie”.