Nel corso della presentazione dei nuovi indirizzi illustrati dall’assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo, per riorganizzare il Pronto Soccorso dell’ospedale Villa Scassi e far fronte agli oltre 47.000 accessi ogni anno, di cui 38.000 tra codici bianchi e codici verdi; l’assessore ha voluto affrontare questa emergenza parlando di una “riorganizzazione del sistema di accesso dall’emergenza agli ospedali”.
“Non abbiamo la bacchetta magica – ha spiegato Montaldo – le difficoltà non riguardano solo il Villa Scassi, il problema è generale e ogni tanto riaffiora in un ospedale o nell’altro e in questi giorni sta interessando tutto il Paese. Vogliamo però spingere tutto il sistema a fare dell’accesso dall’emergenza negli ospedali un percorso curato, perché ormai è un dato di fatto che si va molto al pronto soccorso e una parte di queste persone, circa il 20%, deve essere ricoverata e non si possono fare aspettare ore o addirittura giorni in barella”.
Renata Canini, direttore generale della Asl 3 Genovese ha sottolineato che “è dal 2008 che stiamo lavorando sul Villa Scassi, quando abbiamo attivato un ambulatorio dei codici bianchi, visto l’alto numero di accessi tra codici bianchi e verdi, spostato il servizio di accettazione in un altro locale, rimpolpato l’organico, separato chi sta in barella da chi sta ad attendere il triage, oltre a far partire il padiglione 9 bis che dovrà dare una risposta alle degenze”. Quello che serve a questo punto, secondo il direttore della Asl 3 è un lavoro sul territorio “ affinché si crei finalmente un filtro che porti all’ apertura di ambulatori destinati ai pazienti non gravi”. “Pensiamo – ha detto Canini – a Pronto Soccorso leggeri, in grado di dare una risposta a tutti coloro che si presentano con le proprie gambe e non hanno un problema di urgenza”. “La sperimentazione – ha continuato Canini – può partire da Fiumara, entro l’estate, e continuare poi a Struppa dove è stata completata la Casa della Salute”.