Secondo giorno di conclave per i presidenti delle Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiamati a ripartire il fondo sanitario da 106,4 miliardi di euro. Allontanatasi definitivamente la possibilità di trovare un accordo sui parametri - in particolare sul criterio di deprivazione socio-economica reclamato dai presidenti delle Regioni del Sud e soprattutto da Campania, Calabria e Puglia - i governatori si stanno concentrando ora sulla proposta messa a punto da sei regioni ( Veneto, Umbria, Marche, Puglia Lombardia e Lazio) che punta a soddisfare tutti o almeno la gran parte delle realtà locali. In sostanza, l’intento è quello di procedere sulla strada della solidarietà regionale, mettendo in circolazione tutte le risorse disponibili per riequilibrare i gap esistenti tra una Regione e l’altra, tra chi guadagnerebbe molto e chi invece vedrebbe le proprie risorse ridotte all’osso. L'accordo potrebbe arrivare in tarda serata. O al massimo nella mattinata di domani. Questa, infatti, è l'ultima chances per le Regioni per fare fronte comune. Se non troveranno l'accordo entro la giornata di domani, una volta registrata la mancata intesa in Conferenza Stato Regioni (data possibile il prossimo 20 aprile) dopo trenta giorni scatterà automativamente proposta ministeriale.
14 aprile 2011
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