“Non esiste un caso chirurgia a Ragusa”. Il Direttore Generale dell’Asp,
Maurizio Aricò, lo ha voluto chiarire in una conferenza stampa convocata dopo la notizia dell’apertura di un fascicolo da parte della Procura sui 14 decessi avvenuti in 6 mesi presso il reparto di Chirurgia del P.O. di Ragusa. “Non c’è niente di misterioso e da nascondere”, ha detto Aricò, secondo il quale, semplicemete, “i fatti devono esser spiegati. Ciò serve a rassicurare la popolazione. Il mio pensiero va soprattutto a quelle persone che dovranno andare in sala operatoria nei prossimi giorni”.
Il Direttore Generale ha quindi voluto condividere l’analisi dei dati relativi all’attività chirurgica del reparto di Ragusa nel 2015, anno in cui, è stato sottolineato , la struttura è andata incontro ad una riorganizzazione profonda. “Nel periodo da maggio 2015 fino a dicembre 2015 nella Chirurgia di Ragusa sono stati operati 429 pazienti. Si è trattato di interventi complessità elevata (peso medio 1.5451). In questo periodo sono deceduti 14 pazienti (pari al 3.2%). Come confronto, nell’intero 2014 sono stati operati 439 casi, con un indice di complessità inferiore (pari a 1.183) ed un numero totale di decessi di 20 (pari a 4.5%)”. Il tasso di mortalità dei pazienti sottoposti ad intervento, sottolineano quindi i vertici dell’Asp, “si registra non solo non in aumento, ma addirittura in diminuzione rispetto a quanto osservato nel periodo precedente, 2014, durante il quale è documentato che la complessità delle attività era inferiore”. Un dato da tenere in considerazione, secondo la Asp, anche se “globale e non strettamente correlato alla procedura – quindi gravato da fattori quali complicanze di comorbidità, ulteriori e diversi dalla procedura chirurgica” e seppure la diminuzione non sia “statisticamente significativa”.
“Statistiche internazionali – sottolinea ancora la Asp . documentano che il rischio di mortalità per pazienti chirurgici è stimato in almeno il 4,5%, qualunque sia la causa e la modalità dell’intervento; inoltre per interventi d’urgenza - come molti di quelli in esame - il rischio va oltre il 7%, a prescindere da fattori di rischio addizionali; così pure per pazienti che hanno richiesto la degenza post-operatoria in terapia intensiva - come praticamente tutti quelli oggetto di valutazione specifica-, per cui il tasso sale oltre il 7%”.
In conclusione, spiegano i vertici della Asp, la Chirurgia del P.O. di Ragusa ha aumentato “notevolmente”, a seguito della riorganizzazione eseguita, il volume di attività chirurgica, avendo completato in otto mesi un numero di interventi comparabile a quanto in precedenza si era fatto nell’intero anno 2014. Contestualmente, “la complessità di questa attività è assai significativamente aumentata, dimostrando che sono stati eseguiti interventi più complessi, in prevalenza in pazienti oncologici, che in precedenza si rivolgevano a strutture extra provincia se non extra regione”.