Assunzione di personale, garanzia dei Livelli di assistenza attualmente ai più bassi livelli del paese, riorganizzazione delle rete dei servizi ospedalieri e territoriali, accreditamenti dei privati, abbattimento delle liste di attesa. Sono queste le priorità del mandato del commissario per la sanità campana
Joseph Polimeni e del sub commissario
Claudio D’Amario che si sono insediati stamani alla guida della struttura commissariale in Campania.
“La Campania, dal 2007 a oggi, ha perso qualcosa come 16mila unità di personale in campo sanitario – ha detto
Polimeni in Conferenza stampa - quando la Campania è entrata nel piano di rientro. Ora, dopo aver centrato gli obiettivi di risanamento economico finanziario bisogna puntare ad elevare la qualità e quantità delle prestazioni assistenziali”.
Potenziare e garantire, nelle Asl e negli ospedali della Campania, i
Livelli essenziali di assistenza: ruota dunque attorno a quest‘asse centrale, nevralgico per i destini del sistema Salute della Campania, il mandato del commissario e del sub-commissario per la prosecuzione del Piano di rientro dal debito Joseph Polimeni e Claudio D’Amario. Un presupposto a garanzia della salute dei cittadini ampiamente trascurato in nove anni di tagli che, sebbene abbiano risanato i bilanci, sono costati lacrime e sangue sul fronte dell’adeguatezza dell’offerta clinica relegando la Campania agli ultimi posti del Paese rispetto alla qualità e quantità di cure assicurate ai cittadini.
L’agenda dei commissari
Piano ospedaliero, atti aziendali di Asl e ospedali, assetto dei dipartimenti, primari e dirigenti da assegnare a una o l’altra unità operativa, sblocco del turn-over, stabilizzazione dei precari e riordino dei servizi per i nuovi turni di lavoro, passando per la riforma del 118 e la realizzazione delle reti dell’emergenza, fino all’attuazione delle Unità complesse di cure primarie sul territorio. E ancora la riprogrammazione delle attività in accreditamento, le liste di attesa e il budget per i convenzionati: sono questi i nodi da sciogliere di cui si dovrà occupare la nuova struttura commissariale nell’agenda di Polimeni e D’Amario.
Il punto di partenza
La Sanità in Campania è commissariata per il piano di rientro dal deficit dal 20 marzo del 2007 e in 8 anni e passa ha consentito di risalire la china di uno sbilancio nei conti di Asl e ospedali che aveva raggiunto la cifra record di oltre 8 miliardi di euro. Situazione che ha prodotto tra le altre cose il
blocco totale del turn-over del personale, tagli alla spesa farmaceutica, ticket sui farmaci e elevazione ai livelli massimi della tassazione locale su Irap e Irpef con una complessa serie di adempimenti disposti dai ministeri affiancanti (Salute ed Economia). Un commissariamento che perdura tutt’ora ma che, dopo la stagione dei tagli, condotta in porto dall’ex presidente Caldoro, vede in primo piano l’azione riformatrice di De Luca e soprattutto l’esigenza del rilancio dell’assistenza finita ai livelli minimi nella comparazione degli standard nazionali del piano esiti e della verifica dei Lea.
La conferenza stampa
I due manager, entrambi medici, l’uno proveniente dalla Toscana, dall’Asl di Lucca, e l’altro da Pescara, hanno incontrato i giornalisti nell’auditorium dell’isola C3 Centro di direzionale di Napoli, dove ha sede la struttura commissariale. Un insediamento che avviene a distanza di un mese esatto dal decreto licenziato l’11 dicembre scorso in Consiglio dei ministri dai dicasteri vigilanti (Salute ed Economia e finanze) ma con una firma apposta al contratto solo venerdì scorso anche a causa dell’intercorso periodo delle feste natalizie. “Una firma – sottolinea
Polimeni - che ho sollecitato personalmente per accorciare i tempi di un lavoro che si annuncia lungo e complesso, in una Regione importante che vanta eccellenze riconosciute nel panorama sanitario nazionale con un’entità di popolazione seconda in Italia solo alla Lombardia ma che sconta un serio ritardo organizzativo”. Dopo il passaggio di consegne con Ettore Cinque, l’unico ex sub commissario rimasto in sella fino alla fine “inizierà una fase complessa – aggiunge Polimeni - in cui non mancherà la mia presenza fisica sia nella struttura commissariale sia sul territorio. Ho in mente – rivela - di dedicare un giorno a settimana alle visite alle strutture sanitarie e ospedaliere della Campania”.
Assunzioni e stabilizzazioni di personale
Il manager italoamericano con radici cilentane per risalire la china della qualità assistenziale intende dunque partire dall’adeguamento della dotazione organica e dalla stabilizzazione del personale. I binari da seguire sono quelli tracciati nella legge di Stabilità appena approvata in parlamento da agganciare al treno del
riassetto funzionale della rete ospedaliera e dell’efficientamento dei bilanci delle aziende sanitarie. “Partiremo da una precisa ricognizione sul personale – aggiunge Polimeni - con innesti da valutare alla luce del fabbisogno che potrà essere misurato solo dopo aver ridisegnato la rimodulazione organizzativa e le esigenze che scaturiscono dai recenti vincoli su turni, riposi e orari di lavoro. Qui alcuni nodi non sono ancora sciolti. Nel merito non è ancora chiaro, ad esempio, se le reperibilità siano interruttive o meno dei turni di riposo”.
Un lavoro, quello della ricognizione, in gran parte già concluso sulla scorta delle sollecitazioni del presidente della Regione Vincenzo De Luca. “Il comma 544 della Finanziaria – aggiunge Polimeni, prevede che tutte le Regioni abbiano chiara la mappa delle carenze entro il 29 febbraio con dettagliati report analitici rispetto al riassetto dell’offerta della rete assistenziale su cui far agire la leva della mobilità interaziendale. Entro i successivi 2 o 3 mesi arriverà il via libera dei ministeri ai piani proposti e a stretto giro si partirà con i concorsi per le assunzioni necessarie da articolare con i piani per la stabilizzazione dei precari. Il tutto senza trascurare, ovviamente, il mantenimento degli equilibri finanziari”.
Medici, infermieri e sindacati: a essi il riassetto della sanità campana va spiegato, con tutti condiviso e metabolizzato. Obiettivo: “Remare nella stessa direzione per voltare pagina garantendo anche premi e incentivazioni a chi raggiunge risultati misurabili in termini di appropriatezza e qualità dell’assistenza". Piano ospedaliero e ospedale del Mare? Polimeni non pensa alle chiusure di presìdi quanto soprattutto alle riconversioni, alla riqualificazione e specializzazione dell’offerta assistenziale. Leggi case della Salute, poli oncologici e di riabilitazione, centri territoriali per il day surgery. E per l’ospedale di Ponticelli, dove si stanno ormai completando i collaudi, il nodo da sciogliere non sono solo i circa 1.400 camici bianchi da trasferire (di cui circa un terzo da assumere ex novo) quanto la necessità di creare “una squadra di persone omogenee e motivate”. Il modello evocato è quello “House and Home” dove il primo rimanda alla struttura e il secondo al team, alla famiglia lavorativa".
Il territorio e l’assistenza socio-sanitaria
Polimeni e D’Amario, due manager e due binari che scorrono paralleli: l’uno sulla direttrice che porta al riordino delle reti ospedaliere e dell’emergenza “tempo-dipendenti” (Ictus, trauma, infarto). L’altro mirato sulla
medicina del territorio che conduce ai servizi per i pazienti anziani, cronici e lungodegenti. Quelle che D’Amario chiama le “reti della dignità per i pazienti oncologici, terminali per malattie degenerative, per i malati psichiatrici. Presidi che, se ben strutturati e fisicamente riconoscibili, sono gli unici in grado di alleggerire il peso degli accessi impropri in ospedale e pronto soccorso” dice
D’Amario. Ecco rievocate le Case della Salute dove abiteranno medici di famiglia, infermieri e specialisti ambulatoriali (penumologi, cardiologi, neurologi, ortopedici, fisiatri ecc), da dotare de attrezzare con una diagnostica che consenta almeno di eseguire subito una radiografia o una spirometria.
Un luogo dove avviare
l’assistenza domiciliare o ricoveri diurni per pazienti con demenza e non autosufficienti bisognosi di assistenza sociosanitaria. “Solo così – conclude D’Amario - si affronta il tema della cronicità, della spesa impropria, del disagio sociale, della solitudine degli anziani e dei disabili”. Il Medico di medicina generale? “Ha un ruolo centrale - non solo perché da prescrittore è il principale ordinatore di spesa, ma anche per il ruolo di principale interfaccia qualificata con l’utenza che ne fa un educatore sanitario capace di agire sugli stili di vita e sui comportamenti”. Un ragionamento che rimanda al capitolo della prevenzione. Pagine che in Campania sono ancora tutte da scrivere. “E per uscire dal tunnel del Piano di rientro – concludono i commissari - bisognerà dar prova non solo di aver raggiunto il pareggio di bilancio quanto anche di aver riportato a galla i livelli di assistenza”.
Ettore Mautone