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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Regioni e Asl

Cancro al polmone. Lilt: “Il fumo resta il principale nemico da combattere”

immagine 13 gennaio - La Lega contro i tumori ha scelto due approcci: individuale, con uno psicologo esperto in problemi legati al tabagismo, e di gruppo, per chi preferisce affrontare il problema insieme a altre persone che vogliono smettere di fumare. E per la tutela dei più giovani c'è il progetto 'Agenti 00Sigarette Missione Lilt’ patrocinato dall'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia.
Sono circa 41.000 i nuovi casi di tumore del polmone scoperti in Italia nel 2015 su un totale di 363.300 diagnosi di cancro. Un Paese dove, ancora oggi, si contano oltre 10 milioni di fumatori, il 20,8 per cento della popolazione. Di questi, il 49 per cento consuma tra le 10 e le 19 sigarette al giorno, quasi il 30 per cento un pacchetto o più. Una situazione allarmante, soprattutto a fronte di un Sistema Sanitario Nazionale che fatica a garantire l’accesso ai farmaci e alle terapie a tutti i 3 milioni di cittadini colpiti da tumore.

Dati “scoraggianti” che portano la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – Lilt, Sezione Provinciale di Milano, a ribadire l’importanza di abbandonare il tabagismo per prevenire il cancro al polmone e le altre patologie correlate al vizio delle sigarette. “Il fumo è un importante fattore di rischio per il tumore del polmone, ma anche per il cancro della bocca e dell’esofago, per quello delle vie urinarie e della vescica e per le patologie cardiorespiratorie - spiega Marco Alloisio, presidente di Lilt Milano -. Uno screening moderno di prevenzione del cancro polmonare deve avvalersi dei biomarcatori più avanzati, ma anche prevedere test di tipo cardio-respiratorio”.

Smettere di fumare per garantirsi un futuro migliore. Per farlo Lilt Milano mette a disposizione dei cittadini a Milano e Monza i suoi Centri Antifumo, luoghi dove, grazie al supporto degli esperti, è possibile superare la dipendenza dalla sigaretta. I percorsi presso i Centri Antifumo sono due: individuale, con uno psicologo esperto in problemi legati al tabagismo, e di gruppo, per chi preferisce affrontare il problema insieme a altre persone che vogliono smettere di fumare. “Presso i nostri Centri, con l’aiuto di uno psicologo, è possibile essere inseriti in un percorso che si adatti alla personalità del singolo fumatore - continua il Professor Alloisio -. Inoltre, garantiamo un test di funzionalità respiratoria che prevede un esame spirometrico e il test di misurazione del monossido di carbonio nell’espirato”.

Il tabacco rappresenta un’entrata per lo Stato italiano che si aggira intorno agli 11 miliardi di euro ricavati dalle accise del tabacco. “Queste risorse potrebbero essere impiegate, anche solo parzialmente, per garantire l’accesso dei cittadini alle terapie e per incrementare le iniziative di prevenzione primaria e secondaria - continua il Presidente di LILT Milano - L’Italia, però, è anche tra i Paesi europei dove le sigarette costano meno e questo rappresenta ancora un invito al fumo. Allo Stato chiediamo un impegno maggiore nel promuovere iniziative di sensibilizzazione verso la popolazione, soprattutto le donne e i giovani che ad oggi risultano tra i maggiori consumatori di tabacco”.

Per la tutela dei più giovani, LILT Milano promuove il progetto Agenti 00Sigarette Missione Lilt patrocinato dall'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, per la prevenzione del tabagismo, che si affianca all’educazione ai corretti stili di vita. Il progetto è rivolto ai bambini delle classi quarte delle scuole primarie, coinvolti in un impegno personale contro il fumo, attraverso l’uso del linguaggio teatrale e di materiali di sensibilizzazione.

La prevenzione primaria è fondamentale per raddoppiare i risultati ottenuti negli ultimi 17 anni dove le guarigioni da tumore sono aumentate del 14 per cento. “Questi numeri sono riconducibili non solo all’evoluzione delle terapie anti-cancro e alla minore invasività degli interventi chirurgici ma anche e, soprattutto, alla diagnosi precoce, che permette di individuare un tumore quando è ancora di dimensioni ridotte, e alla prevenzione che sta portando a una netta diminuzione dell’incidenza delle patologie tumorali”, conclude Alloisio.
13 gennaio 2016
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