toggle menu
QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Regioni e Asl

Stabilità. Chiamparino: “Se aumento Fondo sanitario sarà insufficiente, Regioni costrette ad aumentare imposte”

immagine 23 ottobre - E' il ragionamento formulato dal governatore piemontese nel corso di un intervento a Radio 24. Confermate poi le dimissioni da Presidente della Conferenza delle Regioni. “E' conseguenza di quanto certificato ieri da Corte dei Conti, le ho congelate fino ad approvazione Legge di stabilità, poi servirà guida forte che ora non posso garantire”. 
Da parte delle Regioni non c’è alcuna intenzione di alzare le tasse”. E’ la rassicurazione fornita da Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni e del Piemonte, nel corso di un intervento durante la trasmissione ‘Effetto Giorno’ di Radio 24.Tuttavia, ha precisato, “se il Fsn non dovesse rivelarsi sufficiente alcune Regioni che ora non lo sono rischierebbero di finire in Piano di rientro e, a quel punto, l’incremento delle imposte sarebbe inevitabile. Con un adeguato aumento del Fondo, questo pericolo sarebbe invece scongiurato alla base”.

Chiamparino ha poi affrontato il tema delle sue dimissioni dalla guida della Conferenza. “Le confermo pienamente, anche se ho accettato la richiesta dei colleghi di congelarle sino all’approvazione della legge di Stabilità”. Alla base della decisione di lasciare l’incarico il giudizio di parificazione del Bilancio fornito dalla Corte dei Conti al Piemonte in cui è stato certificato un disavanzo di 5,8 mld. “Le Regioni devono affrontare un’importantissima stagione di riforme e riscattare un passato non troppo positivo – spiega – Serve quindi una guida forte che io, non per causa mia, non posso garantire”.

Alla radice della vicenda, osserva il governatore piemontese, “risiede un’ambiguità legata alla legge 35 del 2013 sui debiti scaduti della Pubblica amministrazione. E si tratta di un’ambiguità rilevata soltanto dalla Corte dei Conti piemontese, mentre le altre sezioni regionali hanno parificato i bilanci. L’effetto sarebbe – evidenzia – dover pagare 5,7 miliardi in 7 anni, quindi un intervento sostanzialmente impossibile. Bisogna quindi lavorare per la risistemazione di alcune norme di contabilità”.
 
23 ottobre 2015
© QS Edizioni - Riproduzione riservata