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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Regioni e Asl

Abruzzo. Dolore e cure palliative. Nella Asl 1 raddoppiate visite a domicilio grazie a medici di famiglia nella rete

immagine 16 luglio - Da gennaio al 30 giugno scorsi, infatti, il team di specialisti della Asl è andato a domicilio dei pazienti, in tutta la Provincia, 380 volte: lo scorso anno il contagiri dell’assistenza nelle abitazioni si era fermato a meno della metà. Fondamentale la squadra di 10 specialisti (8 anestesisti rianimatori e 2 oncologi) a supporto della nuova Rete delle cure Palliative e Terapia del dolore.
I medici entrano nella rete della Asl 1 abruzzese e raddoppiano le visite a domicilio per il dolore e le cure palliative in tutta la provincia. La struttura varata dall’azienda sanitaria (composta dagli ospedali di Avezzano, Sulmona e L’Aquila, dai distretti sanitari e dai 2 hospice di L’Aquila e Pescina), nei primi 6 mesi dell’anno corrente, ha già superato il numero di prestazioni compiute complessivamente a casa dei malati nel corso del 2014.
Da gennaio al 30 giugno scorsi, infatti, il team di specialisti della Asl è andato a domicilio dei pazienti, in tutta la Provincia, 380 volte: lo scorso anno il contagiri dell’assistenza nelle abitazioni si era fermato a meno della metà. Ciò grazie alla squadra di 10 specialisti (8 anestesisti rianimatori e 2 oncologi) a supporto della nuova Rete delle cure Palliative e Terapia del dolore coordinata, a livello aziendale, di Franco Marinangeli.

All’interno di questo apparato, che mette insieme in modo sinergico e complementare gli ospedali di Avezzano, Sulmona e L’Aquila, i 2 Hospices di L’Aquila e Pescina (per malati inguaribili) e i Distretti Sanitari di Base (con l’assistenza domiciliare integrata), il medico di Medicina Generale è diventato, in pochi mesi dell’avvio del progetto Asl, il vero ‘regista’ dell’assistenza a domicilio, poiché è lui a richiedere la prestazione a beneficio dell’utente e ad inserire simbolicamente la chiave nel cruscotto della macchina che fa muovere i vari segmenti operativi (ospedale, ADI e hospice).

Il buon avvio del progetto è legato anche ad incontri (corsi e convegni) che, già 3 anni fa, furono organizzati, direttamente dalla Asl o con il suo patrocinio, per favorire la comprensione dello stesso progetto e l’integrazione della varie figure professionali. Per il 2015 sono stati programmati 4 meeting specifici per i medici di famiglia, di cui 2 ad Avezzano, 1 a Sulmona e 1 a L’Aquila. Il primo si è già svolto il 27 giugno scorso ad Avezzano, con circa 80 medici convenzionati che hanno letteralmente riempito tutti i posti disponibili della sala convegni dell’Ospedale.

Gli ulteriori incontri, per affinare il patto di collaborazione con la Asl, sono fissati a settembre e ottobre prossimi. L’assistenza specialistica domiciliare per Terapia del Dolore e Cure palliative viene erogata dopo la richiesta del medico di medicina generale, a cui segue la valutazione delle condizioni del malato e la decisione di affidarlo all’ospedale (per casi acuti), all’hospice o avviarlo a trattamento domiciliare.

I pazienti ospedalizzati, su segnalazione del medico di reparto o dello stesso medico di base, vengono visitati in ospedale per valutare l’opportunità di una dimissione protetta in Hospice o a domicilio. La squadra degli specialisti della Asl (integrata quando serve, anche da altre figure professionali come psicologo, fisioterapista etc.) interviene per persone affette da patologie inguaribili terminali (oncologiche e non) e/o da dolore cronico. Delle 380 visite a domicilio, erogate nei primi 6 mesi dell’anno corrente, 241 sono state compiute all’Aquila, 122 in Marsica e 17 nell’area sangrina.

“Oggi - afferma Marinangeli - abbiamo un servizio organizzato in tutto il territorio provinciale in grado di assistere le famiglie e di supportarle nella gestione di situazioni difficili come il dolore legato ad alcune patologie degenerative o nella delicata assistenza di malati terminali. Nella fase antecedente all’istituzione della Rete aziendale queste prestazioni, non essendo ancora un diritto del malato (non rientravano nei livelli essenziali di assistenza), erano rimesse all’impegno e alla generosità degli operatori. La ASL, in questo senso, ha recepito la legge 38/2010, con la quale si sancisce il diritto dei pazienti a non soffrire inutilmente. La strada è ancora in salita per perfezionare il sistema, ma certamente si sta percorrendo la giusta strada”.
 
16 luglio 2015
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