Ora c’è da aspettare solo i tempi tecnici, gli stipendi dovrebbero essere pagati entro mercoledì. Restano tuttavia ben fermi i limiti imposti dallo sforamento del Patto di stabilità. Per superarli si ipotizza di inserire un articolo nella manovra economica di giugno per consentire di variare i vincoli del patto. “Per questa specifica emergenza – ha spiegato Caldoro – è stata prevista una procedura ad hoc per risolvere il problema così come ci eravamo impegnati a fare nei termini previsti dall’accordo del tavolo tecnico costituito presso la Regione con i sindacati e i rappresentanti delle imprese”.
Resta invariata la situazione di emergenza dovuta ad un enorme indebitamento della Regione, accompagnato da una scarsa liquidità. Lo sforamento del patto di stabilità per un miliardo e 100milioni di euro, oltre ad impedire di effettuare movimenti di cassa, di accendere mutui e disporre investimenti, costringerà dunque ad una manovra correttiva di 3 miliardi di euro. Proprio per questo, con il Governo, si sta studiando un’iniziativa che permetta alla Regione, sostanzialmente bloccata, di poter ripartire.
Il presidente Caldoro e il sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino hanno parlato con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il quale ha già assicurato che l’Esecutivo interverrà. “Non chiedo – ha precisato il presidente Caldoro – una rivisitazione unilaterale e solo condizionata alla Campania per il patto. I patti si rispettano. Bisogna trovare una soluzione nella logica piena del rigore”.
Una volta superata l’empasse ci si dovrà concentrare su sviluppo e occupazione. In una lettera inviata ai sindacati in occasione della festa del Lavoro, Caldoro si è detto aperto al confronto. “Dobbiamo trovare quella indispensabile intesa per la costruzione di un’alleanza tra istituzioni e forze sociali. Alla crescente disuguaglianza che si sta manifestando nella nostra società e nel nostro territorio, si aggiungono gli effetti di una crisi su scala globale. Nella Regione - ha concluso Caldoro – si è sforato il patto proprio a causa della presenza di queste particolari criticità”.
G.R.
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