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QS Edizioni - martedì 26 novembre 2024

Regioni e Asl

Speciale Elezioni/2. Il voto in Campania. Le proposte di Caldoro (FI), De Luca (PD) e Ciarambino (M5S) per la sanità

immagine 21 maggio - De Luca promette un "nuovo pronto soccorso a Napoli", la "eliminazione graduale dei tetti di spesa” e una forte riorganizzazione del territorio. Ciarambino punta tutto sulla "digitalizzazione" della sanità. Per il presidente uscente Caldoro non parlano gli impegni per il futuro ma i traguardi raggiunti nello scorso mandato.
Manca poco più di una settimana alle elezioni regionali. Ecco una rassegna delle proposte per la sanità contenuti nei programmi dei candidati più favoriti in Campania: Vincenzo De Luca (Partito democratico), Stefano Caldoro (Forza Italia, Nuovo centrodestra, Fratelli d’Italia), Valeria Ciarambino (Movimento 5 stelle).

VINCENZO DE LUCA (Partito democratico)
“Eliminazione graduale dei tetti di spesa, ripristino dei fondi per le politiche sociali, al sostegno ai centri di riabilitazione, assunzione di personale medico-sanitario e sblocco delle autorizzazioni per i centri polispecialistici”. Sono queste le prime promesse contenute nel programma di De Luca dedicato alla Sanità. Un programma in cui il candidato sostiene “l’urgenza di mettere in atto azioni concrete rivolte ai cittadini, azioni che garantiscano il diritto alla salute dei cittadini e il rispetto nei confronti di tutti professionisti del settore sanitario, azioni a finalizzate a finanziare i servizi di civiltà”. Il primo atto in questa direzione citato nel programma è un nuovo pronto soccorso a Napoli. “Il livello della assistenza del pronto soccorso a Napoli – si legge nel programma - è da terzo mondo. Il Decreto 49 non ha tenuto conto, che, con la chiusura dei quattro ospedali destinati alla confluenza nell’ Ospedale del Mare, nel centro di Napoli rimarrebbe solo il PS del Pellegrini dislocato nei vicoli della Pignasecca. Già attualmente, dopo la chiusura di cinque PPSS, la situazione del PS del Pellegrini è diventata veramente molto difficile, figurarsi cosa accadrà dopo la chiusura del PS del Loreto Mare. E’ un problema serissimo per il quale si possono individuare delle soluzioni permanenti al di là delle solite soluzioni urgenti e transitorie. Entro 100 giorni modificheremo il piano e sarà individuato almeno un altro Pronto Soccorso in centro città, oltre quello dei Pellegrini”.

Ecco altri stralci del programma per conoscere gli impegno di De Luca per la Sanità.

Ospedale – territorio
a)    rafforzamento in risorse umane e tecnologiche delle grandi aree di emergenza di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno e Napoli. A Napoli rafforzamento degli ospedali Cardarelli, S. Paolo, Loreto Mare, S. Giovanni Bosco, Vecchio Pellegrini, poli di emergenza aggrediti da domanda di salute insostenibile;
b) istituzione in ogni area di emergenza della figura del medico di accettazione e pronto soccorso presente solo in poche realtà campane (Cardarelli, S. Paolo, Caserta);
c) demedicalizzazione delle ambulanze del 118, utilizzando il personale medico nelle aree di emergenza e riqualificando il personale infermieristico;
d) assistenza domiciliare integrata (ADI) ovvero avvio di un sistematico lavoro sinergico tra medici dell’ospedale e del territorio per ridurre i ricoveri. Tale schema trova resistenze nella categoria medica ma siamo fiduciosi che seguendo l’esempio posto in essere nella realtà occidentale di Napoli dal dott. Scotti, segretario regionale della FIMGC, questo modello possa essere esteso ad altre parti del territorio regionale.
e) UOCCP Unità operative complesse per le cure primarie. Si tratta di strutture in cui operano H24 medici di famiglia, specialisti ambulatoriali e pediatri di famiglia. Questa organizzazione è già presente in altre regioni ed ha l’obiettivo di trattare codici bianchi e codici verdi. Utile un confronto con i tecnici delle aree di emergenza al fine di ottimizzare i risultati.

Azienda pediatrica
Consolidare l’azienda pediatrica Pausillipon S. Bono Annunziata prevista dal decreto 49.
In questi giorni la regione sta tentando di snaturare l’unica azienda pediatrica del mezzogiorno per incomprensibili motivi. Creazione di un’azienda mista ospedale università superando una convenzione munifica e non controllata nei risultati.
Realizzazione dopo anni di empasse del trasferimento del primo policlinico a Caserta costituendo l’azienda mista ospedale università.
 
Politica per la donna
Applicare in tutta la regione la norma che prevede la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti all’anno.
Nella città di Napoli si propone una grande casa del parto nelle strutture Incurabili e 1.o policlinico con tre grandi consultori negli ospedali S. Gennaro, Ascalesi e Loreto Mare, in cui la donna dal menarca alla menopausa ed oltre, come avviene in altre realtà territoriali del paese, possa essere seguita in tutta la sua vita.

Uno dei temi centrali dei sistemi sanitari dei paesi occidentali è quello della c.d. “deospedalizzazione”. In un contesto demografico caratterizzato da un crescente invecchiamento il tema del trauma e dell’acuzia (e dunque dell’efficientamento dell’ospedalità), deve essere affrontato attraverso il potenziamento del c.d. “territorio”.
Il fabbisogno di sanità in Italia è sempre più caratterizzato da aspetti cronici, collegati all’invecchiamento della popolazione; solo un’adeguata offerta dei distretti sanitari può far fronte a questa situazione.

Altro aspetto rilevante dei sistemi sanitari è quello della c.d. “presa in carico” del paziente e dell’assistenza dello stesso nelle differenti problematiche di salute.
La medicina di base, fulcro del sistema sanitario, deve organizzarsi secondo aggregazioni, che consentano al paziente un’assistenza integrata e specialistica.
Le criticità “pronto soccorso” e “liste d’attesa”, sono in parte riconducibili all’inadeguata strutturazione della medicina di base (v. l’afflusso di pazienti al pronto soccorso, che in realtà necessitano di visite).
La rete ospedaliera (pubblica e privata) deve essere sempre più improntata ai criteri hub e spokee secondo tipologie di patologie (infarto, tumore, etc.); l’organizzazione e la specializzazione dei singoli plessi ospedalieri deve essere nota alla popolazione.
La rete dell’emergenza richiede (come detto) un preventivo potenziamento dell’offerta distrettuale ed un’eliminazione dei ricoveri inappropriati negli ospedali.
Il fenomeno “barelle” nei pronto soccorso è spesso aggravato da un uso improprio dei posti letto ospedalieri.

La prevenzione, altro caposaldo dei sistemi sanitari, è aspetto su cui si investe poco. Lo stato di salute della popolazione, come noto, è direttamente correlato agli stili di vita (qualità dell’alimentazione, forma atletica, etc.)
Infine un argomento centrale resta quello della programmazione ed il controllo,
Nell’ambito dei piani di rientro a questi aspetti è dato un rilievo centrale e prioritario.
Eppure occorre investire e potenziare moltissimo le azioni in questa direzione.
 
Priorità
Se si vuole dare un segnale forte, che faccia veramente cambiare verso, si deve:
- Eliminare le liste di attesa. Questo significa in alternativa o potenziare il servizio pubblico o far disporre al paziente di poter realmente usufruire del servizio privato o convenzionato. Se un paziente ha bisogno di una visita di controllo dopo 1 mese, deve passare per il CUP o per la farmacia a prenotare il controllo, ma non è detto che questo avvenga nei tempi previsti, in genere le prenotazioni sono a tre o a sei mesi. Quel paziente deve avere la possibilità di rivolgersi a strutture alternative anche private.
- Pronto Soccorso. La cosa peggiore che esiste nella nostra regione è il pronto soccorso. Proponiamo di:
a)      Assumere personale nuovo, ma sempre coadiuvato da un esperto. I peggiori guai li fanno quelli che sono lì per fare punteggio.
b)     Creare delle corsie preferenziali per casi particolari (x esempio maltrattamenti vedi codice rosa, che prevedono la presenza di personale sanitario, psicologi e forze dell’ordine);
c) Fare in modo che il drappello di polizia ci sia 24 ore su 24 in ogni pronto soccorso.
d) Delegare la scelta dei codici di entrata a persone esperte (medici o infermieri), non ad impiegati che hanno fatto un corso di formazione. Se non si individua bene il codice, per l’attesa il paziente potrebbe anche morire.
c) Prevedere la presenza di Volontari Ospedalieri anche nei Pronto Soccorso in modo da aiutare persone sole che vengono trasportate in ospedale. Ci sono già esempi di hostess appositamente assunti in altre regioni d’Italia, ma basterebbero anche solo i volontari.
-   Concorsi. Tutti i dirigenti della sanità devono avere ad inizio di ogni anno, obbiettivi di efficienza numerici controllabili, sulla base dei quali saranno retribuiti a fine anno.
I direttori generali designati per concorso e non per nomina politica.

Il nuovo piano ospedaliero sanitario
E’ in fase di affannosa stesura, ad opera dell’ ARSAN (redivivo Montemarano) e del Vice–Commissario Regionale di Sanità, il nuovo Piano Ospedaliero Regionale che andrebbe a sostituire il precedente decreto 49/2010 dell’ ultima riorganizzazione ospedaliera. Il Piano è riservato e non passerà per il Consiglio in quanto sarà firmato direttamente dal Commissario. Le notizie che trapelano parlano di un piano elettorale frettoloso e  di pessima fattura con le solite decisioni momentanee e senza una visione razionale di medio e lungo termine. Nessun operatore sanitario è stato sentito sull’ argomento. Il Piano è stato scritto nelle stanze dell’ ARSAN e dell’ Assessorato senza tener conto del parere di chi vive e lavora negli ospedali.
Un Piano Ospedaliero deve rispettare, nell’ ordine,
1)   l’ interesse della salute dei cittadini,
2)   Le economie correnti
3)   L’ interesse degli operatori sanitari
 
Soresa
La SORESA ha due obiettivi strategici fondamentali:
1.    la gestione e riduzione del debito storico
2.    efficienza e risparmi sugli acquisti.
Elemento di criticità e sostanziale debolezza è sicuramente il versante della centralizzazione degli acquisti, con cui SORESA più che una stazione appaltante unica è divenuta centro di ritardi, incertezza ed inefficacia dei costi.
Due ordini di motivi sottendono a tutto ciò:
•    Acquisizione per appalti di servizi non sanitari
•    Limitazione per le Aziende sanitarie di acquisti di beni e servizi pari ed inferiore ad un valore di € 50.000,00.
Il debito storico delle ASL campane andrebbe considerato nell’ambito dei confini provinciali, non già per una segmentazione geografica, ma per un’esigenza di buona gestione di economia sanitaria
La SORESA è apparsa uno strumento utile per le realtà più indebitate ed occorre procedere ad un’attenta valutazione sull’opportunità di centralizzare in capo ad essa, in modo indistinto e generalizzato, tutti gli acquisti su base regionale, ovvero garantitre modelli di maggiore flessibilità per centri di acquisto particolarmente competitivi sui tempi di pagamento e che potrebbero spuntare sul mercato condizioni personalizzate e più vantaggiose di quelle reperibili su base rigidamente regionale.

Registro tumori
Si parla continuamente di questo strumento, di cui pochi ne conoscono i reali vantaggi e le vere insufficienze.
Semplicemente il registro tumori dà informazioni sul tasso di mortalità per patologie oncologiche.
Un quadro serio da un punto di vista epidemiologico necessita di dati di PREVALENZA dei tumori (il numero di soggetti ammalati di tumore su una certa popolazione) ed dati di INCIDENZA dei tumori, (ossia quanti nuovi casi di tumore in un certo tempo in una determinata popolazione)
Abbiamo la necessità di un serio studio sulla popolazione, non necessariamente sulla popolazione regionale nel suo complesso, ma anche e principalmente su strati di essa.
Utile sarebbe concentrare l’osservazione sulla popolazione dei singoli distretti socio-sanitari delle ASL Campane, allo scopo di concentrare lo studio su territori omogenei.
Per fare tutto ciò non sono necessarie leggi regionali o attingere a fondi straordinari come ha cercato di procedere la Regione Campania.
Ogni ASL della Campania ha strutture dipartimentarie strutture Complesse di prevenzione, di igiene e di epidemiologia;
Ogni Distretto Socio-sanitario ha strutture e/o unità operative di prevenzione collettiva con registri di morte;
La regione Campania ha un’Agenzia Regionale di sanità:ARSAN;
Le Facoltà di medicina e chirurgia in Campania hanno importanti dipartimenti di Sanità Pubblica e ben tre scuole di specializzazione in igiene e medicina preventiva;
In Campania abbiamo uno dei migliori istituti nazionali dei tumori, La fondazione Pascale.
Ci sono tutte le condizioni , attraverso un semplice protocollo di intesa tra le parti, per dar corso ad un’ adeguata indagine epidemiologica sulla popolazione nell’ambito della dinamica delle patologie oncologiche sulla stessa. Senza scomodare nuove leggi regionali ed inutili commissioni regionali di studio.

Prevenzione e previsione
In questo settore vanno concentrati gli sforzi maggiori
In Sanità l’unica vera e seria fonte di risparmio di risorse economiche e finanziarie nel breve e medio periodo, è l’investimento nella prevenzione e nel processo di previsione di stati patologici.
Si tratta di un elemento rivoluzionario che riguarda e coinvolge le comunità, le popolazioni, i territori, le istituzioni, le agenzie educative.
Nel prossimo futuro gli investimenti in sanità pubblica saranno sempre più investimenti in prevenzione e quindi in salute, più che investimenti in cura.

IL PROGRAMMA E’ PUBBLICATO SUL SITO UFFICIALE DEL CANDIDATO. TESTO INTEGRALE IN FORMATO PDF NON DISPONIBILE


STEFANO CALDORO (Forza Italia, Nuovo centrodestra, Fratelli d’Italia)
Il presidente uscente della Campania usa lo slogan “Finalmente il futuro” per la sua campagna elettorale. E infatti il suo programma per un eventuale nuovo mandato si traduce nei traguardi già raggiunti dalla Campania sotto la sua presidenza. Caldoro, dunque, intende continuare a seguire la strada e il metodo di lavoro del mandato appena concluso.
Ecco, allora, i risultati raggiunti dalla Giunta Caldoro in sanità. “Per la prima volta bilancio in attivo azzerato il deficit”, fa notare Caldoro. Un avanzo pari a 240 milioni di euro nel 2014 contro gli 853 milioni di deficit del 2009.
“Anticipati pagamenti ai fornitori di 277 giorni”. I pagamenti, si legge infatti sulla pagina di Caldoro dedicata alle elezioni regionali 2015, sono passati dal picco di 438 giorni di attesa registrato nel 2010 ai 150 del 2014.
“Mille posti letto in più in Campania”, “Oltre mille nuove assunzioni”, “Sblocco del turn over” e “7 pronto soccorso riattivati”. Ecco i risultati raggiunti, che per Caldoro dovrebbero convincere i cittadini a dargli di nuovo fiducia più di quanto farebbe un programma di impegni per il futuro.

IL PROGRAMMA E’ PUBBLICATO SUL SITO UFFICIALE DEL CANDIDATO. TESTO INTEGRALE IN FORMATO PDF NON DISPONIBILE


VALERIA CIARAMBINO (Movimento 5 stelle)
Digitalizzazione”. Questa la parola d’ordine per la sanità per la candidata dei 5 Stelle. Ecco le azioni proposte da Ciarambino e i vantaggi che ne deriverebbero.

1.    Creare un portale regionale dedicato alla sanità, dove sia possibile prenotare visite su tutto il territorio Regionale, razionalizzando i carichi e diminuendo le attese. Tramite il portale sarà possibile consultare il proprio Fascicolo Elettronico e il risultato delle analisi stesse. Tutte le aziende sanitarie locali, ospedali, e cliniche convenzionate (anche se eviterei di avere ancora cliniche convenzionate) inseriranno i dati in loro possesso relative ad un paziente nella banca dati del portale. Il cittadio accede al portale con un PIN univoco (come si fa per l'INPS) oppure con la CdS (Carta dei Servizi rilasciata dal MEF) oppure con SPID - Sistema Pubblico per la gestione dell'Identità Digitale (http://www.agid.gov.it/agenda-digitale/infrastrutture-architetture/spid). I dati verranno scambiati in ottica open data e in formato standard (eventualmente, lo standard è da realizzare). Nota: La regione Campania sembra avere un portale dedicato direttamente alla Sanità (http://www.arsan.campania.it/), ma che servizi rende effettivamente fornisce?

2.    Potenziare la CdS, Carta dei Servizi (oggi viene inviata da ministero delle finanze e ha la forma del Codice Fiscale) oppure l'eventuale carta SPID con un microcip. Con la CdS, ad oggi se attivata, è possibile accedere ad alcuni servizi delle PPAA. La CdS (o SPID) conterrà il gruppo sanguigno, i dati biometrici, la storia clinica dell'individuo, compreso le cure effettuate, gli esami medici effettuati (TAC, Radiografie, PAP Test etc.), informazioni utili anche per interventi tempestivi al pronto soccorso. Il data base centrale del Portale Sanitario Regionale, invece, conterrà solo i dati statistici che saranno utilizzati per fare analisi statistica, prevenzione e approntare strategie sanitarie. L'uso distribuito delle informazioni, così realizzato, permetterà di realizzare “data center” contenuti nei costi, nella gestione e nelle dimensioni.


3.    In risposta al problema della “Terra dei Fuochi”, Realizzare il Registro Digitale Malattie Gravi (Tumori) GeoLocalizzato (incidenza tumorale territoriale) consultabile via Web in ottica open data (consultabile automaticamente da altri applicativi). Il sistema viene proposto anche in Regione Lazio (primo firmatario Consigliere Regionale Davide Barillari M5s).

4.    Prevenzione. Monitoraggio periodico dello stato della saluta dei cittadini (Prevenire è meglio che curare) con una banca dati per fare ricerche statistiche (verificare la possibilità di usufruire dei fondi Europei).

5.    Diminuire drasticamente l'utilizzo delle cliniche convenzionate, utilizzando le risorse risparmiate per incentivare medici, paramedici del servizio pubblico al fine di aumentare il numero di “esami medici” e “visite mediche” effettuate nelle strutture pubbliche. Bisogna aumentare, incentivandola economicamente, la produttività dei laboratori pubblici per le analisi cliniche, aumentando il numero di ore d'uso dei macchinari disponibili facendoli funzionare a ciclo continuo.

6.    Introduzione dei costi standard in modo da poter attuare il Controllo Strategico Ospedaliero (http://www.costistandard.com/): “Il Controllo Strategico Ospedaliero (CSO) utilizza, in un’ottica strategica, gli indicatori gestionali relativi alla degenza ospedaliera risultanti dalla determinazione del costo del singolo episodio di ricovero. L’analisi, la comparazione e la valutazione dei costi consentono la elaborazione di scenari strategici e politiche allocative delle risorse scarse in funzione dei bisogni dei cittadini. Il CSO pone realmente l’assistito al centro dell’attenzione e innesca una logica basata sull’etica dei costi, cioè induce gli operatori a chiedersi se un’attività è realmente utile, se è “fatta in modo efficiente” oppure sono state sprecate risorse che potevano essere utilizzate per pazienti più bisognosi. Queste conoscenze e la loro correlazione, oltre a consentire la determinazione dei costi standard, si concretizzano in reali strumenti di giustizia sociale, ridando al termine “efficienza” una giusta valenza morale, respingendo ogni logica utilitaristica nella gestione di una organizzazione sanitaria.”

7. Obbligo (se non fosse già presente e operativo) di utilizzare il MePA (Mercato Elettronico per la Pubblica Amministrazione) per tutti gli acquisti (Macchinari e Medicine). Sistema Pubblico per la gestione dell'Identità Digitale - SPID | AgID www.agid.gov.it

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21 maggio 2015
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