In commissione Politiche sociali e Salute il direttore generale
Giuseppe Quintavalle, affiancato dal direttore sanitario
Lauro Sciannamea e amministrativo
Francesca Milito, ha riferito sull'Atto aziendale della Asl Rm/F, situata a nord di Roma, che comprende 28 comuni per un totale di 323mila abitanti circa. Una Asl che si presenta, a suo dire, caratterizzata da situazioni disomogenee tra i quattro distretti: a partire dal distretto F1, quello che comprende Civitavecchia come centro principale, che presenta una popolazione anche di transito, a causa della presenza di porto turistico, due carceri e centrale Enel, ma anche di zone montane come Tolfa e Allumiere. Nel distretto F2, comprendente Ladispoli e Cerveteri, si registra poi la presenza di una forte popolazione immigrata. I distretti F3 e F4 sono invece contrassegnati da una forte mobilità passiva verso la vicina Roma. Fenonemo, quest'ultimo, che si sta cercando di combattere soprattutto attraverso una politica di offerta di pacchetti di esami in regime di day surgery e week surgery.
Storicamente, ha spiegato
Quintavalle "si lavora con organici abbastanza esigui": i posti letto disponibili complessivamente sono 222 cui vanno aggiunti i 16 di una casa di cura. La ristrutturazione, il cui modello di riferimento è quello "hub&spoke", è consistita nell'accorpamento in un unico polo ospedaliero del presidio "Padre Pio" di Bracciano con quello di "San Paolo" Civitavecchia: il primo gestisce la piccola e media complessità, il secondo gli interventi più complessi. La riorganizzazione dei sistemi di cura territoriali passa essenzialmente per le Case della salute. La loro attivazione è in corso: la prima sarà a Ladispoli-Cerveteri, mentre a Rignano Flaminio ne sorgerà subito dopo un'altra.
"Vi sono in corso poi lavori per la messa in sicurezza dell'ospedale di Civitavecchia, sia a livello di strutture che di personale formato appositamente, dopo il recente episodio dell'incendio", ha detto il direttore. A livello di attrezzature mediche, recenti sono gli acquisti di una Tac a Bracciano e di una a Civitavecchia, mentre è in corso l'acquisizione di un'apparecchiatura per la risonanza magnetica e di un artroscopio.
I consultori della Asl funzionano bene, a detta del managemente della Asl Rm/F; è inoltre in partenza lo screening per il tumore della cervice ed stato costituito un Registro tumori; è in corso una riorganizzazione della medicina penitenziaria in collaborazione con Asl RmB (sul cui territorio insiste il carcere di Rebibbia); si sta attuando anche una regolamentazione delle forme di medicina associativa.
Durante l'audizione è stato illustrato pure il Piano strategico che copre il periodo 2014-16. Si sta compiendo uno sforzo di riduzione degli affitti passivi e una campagna di messa in sicurezza degli impianti. In conclusione, il direttore ritiene di poter dire che, nonostante il ridimensionamento delle unità operative in linea con le linee guida regionali, si è verificata una razionalizzazione complessiva delle attività.
Il dibattito che è seguito alla relazione di Quintavalle è stato contrassegnato soprattutto da interventi sulla evidenti peculiarità territoriale della Asl. Il consigliere
Fabrizio Santori (Gruppo Misto) ha inoltre posto l'accento sul periodico aumento di popolazione in coincidenza dei mesi estivi, specie nei comuni costieri, con conseguente aggravio di lavoro per il Pit di Ladispoli. Un Pit che sarà rafforzato "anche se non va assolutamente considerato un pronto soccorso", come ha specificato Quintavalle nella sua replica.
Per
Devid Porrello (M5S) si tratta di un Atto aziendale "lineare, che dà pienamente idea della strategia della direzione, in un contesto pur sofferente rispetto alla carenza di posti letto rispetto alla vasta popolazione". Posta l'attenzione, inoltre, sulla declassificazione della Tutela della Salute da Unità opertiva complessa e Unità semplice.
Anche
Giancarlo Righini (Fdi) ha manifestato apprezzamento per la relazione del management ma ha segnalato, in prospettiva, la necessità di scorporare la Rm/F distribuendo territori e competenze alle tre Asl confinanti al fine di eliminare i disservizi dovuti alla disarticolata localizzazione dei presidi sull'area geografica attualmente di pertinenza.
Il problema delle distanze e della mobilità passiva verso Roma è stato affrontato anche da
Gino De Paolis (Sel), che ha rappresentato l'esempio della zona residenziale di Formello, che dovrebbe far capo a Civitavecchia e che invece impatta su ospedali capitolini come il Sant'Andrea, il San Filippo Neri o Villa San Pietro.
Il vicepresidente
Antonello Aurigemma (Pdl-FI), dal canto suo, ha evidenziato la contraddizione derivante dall'accorpamento tra i poli di Bracciano e Civitavecchia, troppo distanti tra loro.Marta Bonafoni (Sel) ha infine lodato la particolare attenzione al settore della prevenzione, a partire dalle scuole. Al contempo ha chiesto più attenzione e maggiori poteri di vigilanza nei confronti dei privati accreditati, anche alla luce di recente vicende giudiziarie.
Ha preso parte ai lavori anche la dirigente regionale
Cristina Matranga, rappresentante della commissione tecnica che ha esaminato la conformità degli Atti rispetto alle linee guide emanate con decreto dal commissario ad acta Nicola Zingaretti. Nel suo intervento sono state fornite delucidazioni ai consiglieri anche rispetto alle audizioni svolte venerdì scorso.
Precedenti audizioni: Asl Rm/H;
Rm/D;
Ares;
Rm/B; San Giovanni; Viterbo;
Rieti