I Carabinieri stanno raccogliendo documenti e testimonianze per accertare l’eventuale dolo dietro l’episodio di interruzione nell’erogazione dell’ossigeno avvenuto nella serata di ieri all’ospedale romano San Camillo.
Per i pazienti ricoverati fortunatamente nessun problema, anche perché l’erogazione è stata ripristinata in pochissimo tempo, ma è certo che le voci che tra ieri e oggi si sono alternate sulla vera causa dell’incidente lasciano tutti sbigottiti. Si è parlato infatti di un possibile sabotaggio, non si sa bene da parte di chi e perché. Ma i sospetti o meglio i “si dice” vanno verso questioni interne di malessere e disaccordo. A tensioni nell'ospedale non meglio specificate.
Sembrerebbe infatti esserci una valvola manomessa. E il direttore generale dell'ospedale,
Antonio D'Urso, scrive oggi
Rai News, parla di “situazioni delicate, mal di pancia e tensioni nell'ospedale ma il personale è legato all'Azienda San Camillo e lavora per la tutela dei malati". Per questo è incredulo: “Non posso credere che si possa ricorrere per protesta a un atto del genere che minaccia l'intero ospedale”.
La valvola dell'impianto dell'ossigeno, apparentemente manomessa, si trova nel tunnel tra i padiglioni Lancisi e Morgagni. L'impianto è controllato quotidianamente e l'ultimo controllo di ieri risultava alle ore 15. La segnalazione dell’interruzione di ossigeno arriva invece alle 19,20. Al tunnel, scrive
Rai News, si accede tramite delle porte che ieri sera non sembravano manomesse ma le tubature, tra le quali quella dell'ossigeno, sono visibili anche dall'esterno. “Sono danneggiabili dall'esterno se uno sa dove mettere le mani", dice ancora D’Urso. In quell'area non c'è videosorveglianza, ha proseguito D'Urso, “e in questo senso l'impianto andrà messo in sicurezza”.
ll presidente della Regione Lazio,
Nicola Zingaretti parla oggi in una nota di “un fatto gravissimo”. “Poteva essere una tragedia”, ha detto, sottolineando che adesso si attende “l'esito delle indagini e anche la relazione tecnica sull'accaduto che sta predisponendo l'Azienda che però conferma trattasi di danneggiamento doloso. Va dato atto al personale tutto, che ho ringraziato attraverso una lettera scritta al Dg dell'ospedale Antonio D'Urso, di aver rispettato in modo esemplare le procedure di sicurezza e questo ha evitato conseguenze per i pazienti”.