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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Regioni e Asl

Veneto. Coletto agli infermieri: "Blocco assunzioni è figlio delle scelte degli ultimi governi"

immagine 5 gennaio - Lo ha sottolineato l'assessore alla Sanità in risposta alle dichiarazioni di un esponente del Nursind che attaccava la gestione del personale nella sanità veneta. "Non neghiamo pressochè mai una richiesta di assunzione di medici o infermieri se in qualche reparto viene messa a rischio l’erogazione dei Lea".
“In sanità si può sempre fare meglio e ascoltare gli organismi rappresentativi di chi ci lavora è uno dei miei impegni quotidiani. Ma il limite oggi è stato superato in una intervista televisiva da parte di esponenti di uno dei sindacati degli infermieri, il Nursind, che hanno attaccato la gestione del personale nella sanità veneta accusandoci di non voler assumere gli operatori necessari, creando così difficoltà agli assistiti. La cosa è destituita di ogni fondamento”. E’ il commento dell’assessore alla Sanità del Veneto, Luca Coletto, in risposta a dichiarazioni rilasciate da un esponente del sindacato infermieri Nursind.

“Confrontiamoci anche duramente su qualsiasi argomento – aggiunge Coletto – ma nel farlo evitiamo inutili e dannose fantasie. La realtà – dice l’Assessore – è che il blocco delle assunzioni è figlio delle scelte dei Governi Monti prima, Letta poi e Renzi adesso, tanto che è inserito in bella vista nella legge di stabilità. La verità è che da tempo immemore usiamo ogni possibilità legittima per assumere, garantiamo totalmente il turnover, non neghiamo pressochè mai una richiesta di assunzione di medici o infermieri se in qualche reparto viene messa a rischio l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, tanto che negli ultimi anni sono stati assunti numerosi medici, infermieri e tecnici”.

Coletto ha quindi sottolineato che “la stessa delibera sul minutaggio minimo di assistenza da garantire ad un singolo paziente, che si può ampliare su semplice richiesta del direttore generale ben lungi dal bloccare le assunzioni, ne rende invece più agevole l’attivazione. Ad esempio quando in un reparto tale minutaggio scende sotto il minimo o si dimostra troppo elevato indicando così una possibile carenza di personale, o nel settore del privato convenzionato, che di fatto è stato costretto ad assumere per rispettare il minutaggio minimo”.
 
5 gennaio 2015
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