Sei medici di medicina generale, due segretarie, 12 ore di servizio continuativo, un punto prelievi, ambulatori specialistici di Pediatria, Ginecologia, Psicologia e Assistente sociale e ambulatorio infermieristico oltre ad un punto Cup. Si tratta del Centro di Cure primarie di la Loggia, comune di quasi 9mila abitanti nella seconda cintura Sud-Est di Torino. Un servizio che da tempo non riceve il contributo Regionale previsto nel 2008 da un’apposita delibera.
Nella delibera venivano tracciate le linee strategiche dei Gruppi di cure primarie e i vantaggi che ne sarebbero derivati per la popolazione. Ma, dopo soli due anni, la sperimentazione è terminata e ai medici è rimasto il cosiddetto “cerino in mano”. I sei medici, tuttavia, non hanno rinunciato a dare ai loro concittadini (circa 8mila assistiti) un servizio prezioso e di grande qualità. “Siamo orgogliosi di questo servizio territoriale – conferma il coordinatore
Angelo Migliozzi - Mantenendo il gruppo così costituito, dopo il periodo di sperimentazione con il contributo regionale, abbiamo dato vita ad un progetto che ritengo e riteniamo essere di grande significato per il nostro sistema sanitario. Insieme ai colleghi, in accordo con l’Amministrazione comunale proseguiamo nel nostro percorso pur non ricevendo alcun contributo regionale. Molto preziosa è la collaborazione instaurata con l’AslTO5”. Oltre a Migliozzi fanno parte del gruppo Andreina Paternò, Leandro Macheda, Melchiorre Mirabella, Luca Ranzani e Franco Villella.
“Il gruppo cure primarie di La Loggia – afferma
Maurizio Dore direttore generale dell’Asl To5 - è un esempio tangibile di come la volontà e la professionalità sopperiscano alle innegabili lacune del sistema. E’ un periodo complesso ma è grazie a questi esempi che possiamo pensare di poter superare questo difficile momento congiunturale”.
Marzia Caposio