A Foggia un gruppo di genitori di bambini affetti patologicamente da bassa statura hanno inviato una lettera di protesta alla Regione Puglia poiché, a partire da settembre, è stata interrotta l’erogazione di un farmaco ormonale. Le famiglie coinvolte denunciano che una delibera regionale impone la prescrizione di un ormone biosimilare, diverso da quello biologico utilizzato sino a quel momento, perché presenta un costo inferiore. Il direttore della U.O. di Pediatria di Foggia ha proposto la prescrizione di un farmaco biologico a minor costo, prevedendo un risparmio tra il 20 e il 30%. Tuttavia questa opzione è stata rigettata dalla Asl.
Sulla vicenda è intervenuto anche Assogenerici. “Mi pare emergano diverse contraddizioni probabilmente frutto di una scarsa conoscenza della materia. E’ evidente che va tutelato il diritto del paziente a essere curato con farmaci efficaci e sicuri, anzi con le migliori cure possibili, e che debba essere il medico a scegliere in scienza e coscienza quale medicinale usare. Ma è quello che pare essere effettivamente successo: un medico ha scelto il biosimilare dell’ormone della crescita (GH) e i biosimilari del GH sono farmaci efficaci e sicuri, che vantano ormai una storia clinica piuttosto lunga e che vengono impiegati con successo da anni in Europa”. Questo il primo commento di
Francesco Colantuoni, vicepresidente di AssoGenerici e coordinatore del Biosimilar Italian Group.
“Al di là del modo un po’ confuso con cui è stata divulgata la notizia, sarebbe più utile parlare di biosimilare non solo come di un medicinale a minor costo ma come di un farmaco frutto di una tecnologia più recente. Perché di questo si tratta: il biosimilare è prodotto facendo tesoro dei progressi registrati nelle biotecnologie, presenta alcune caratteristiche migliorative e ha dimostrato sui pazienti di essere altrettanto efficace del farmaco originatore e in più costa meno. E questo avviene per diverse ragioni, perché i costi di ricerca sono inferiori, perché le stesse tecnologie, nel tempo, migliorano pur costando meno. Si pensi a un esempio chiaro a tutti: un PC degli anni novanta costava l’equivalente dello stipendio di un impiegato, oggi un prodotto analogo costa un decimo e ha prestazioni anche 1000 volte superiori. E nessuno, credo, vorrebbe comprare oggi un personal computer degli anni novanta” conclude Colantuoni.