Una sedia vuota per non dimenticare chi non c'è più, per ricordare che quello è un posto occupato da una donna che ha perso la vita per colpa delle azioni di un marito, di un compagno, di uno sconosciuto. Scarpe femminili che hanno camminato, che hanno fatto strada, ma non ne faranno più, perché erano di una donna che non c'è più. Una sciarpa abbandonata sullo schienale: sciarpa di una donna che non c'è più, madre, moglie, fidanzata o figlia. Sono i tre simboli scelti dal Collegio infermieri Ipasvi di Torino in memoria delle troppe donne che hanno perso la vita, vittime di una violenza inaudita e inammissibile. Simboli che verranno esposti durante il convegno “
Donne vittime di violenza e soprusi. Quale protezione? Quale riparazione?”, in programma domani, martedì 25 novembre, presso l’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Torino.
Sedia, scarpe e sciarpa rossa, come il colore dell'amore, del calore, dell'energia e della luce che queste donne non possono più donare a nessuno. Oggetti per ricordare e per riflettere sul fatto che ognuno di noi può e deve sconfiggere la violenza, comunque si manifesti, in particolare sulle donne. "Aderire a questa giornata - spiega il Collegio Ipasvi di Torino - significa per noi infermieri dare voce a chi non ha più neppure la forza di parlare, talvolta neanche di chiedere aiuto". Ed è proprio attraverso il dono di tre oggetti-simbolo che il Collegio intende oggi testimoniare la vicinanza e rinnovare l'impegno dei 14 mila infermieri, infermieri pediatrici e assistenti sanitari presenti sul territorio provinciale. "La violenza femminile - ricorda ancora l'Ipasvi - è diventato ormai un problema di salute di enormi proporzioni, che non può più lasciare insensibili". "I Servizi Sanitari Nazionali di diversi Paesi - ricorda la presidente dell'Oms - possono e devono fare di più per dare conforto alle donne che subiscono atti di violenza fisica e abusi sessuali".
Per corrispondere a quest'impegno è necessario sviluppare la formazione di ogni operatore, così come degli infermieri, affinché riconoscano precocemente i segni e i sintomi delle diverse forme di violenza domestica e si avvalgano dei servizi preposti per una presa a carico tempestiva della persona.