Miglioramento nelle qualità delle cure erogate e nella tempestività. E’ quanto emerge dai dati relativi alla sanità laziale, presentati nel dossier ‘Gli ospedali del Lazio curano meglio, i dati del primo semestre 2014’ che evidenzia un aumento delle fratture al femore operate entro 48 ore e degli infarti operati con angioplastica, oltre a un abbreviamento delle degenze per interventi alla cistifellea.
“Voglio dire ai cittadini del Lazio che certamente i problemi non sono stati tutti risolti, ma oggi possiamo dire che sta migliorando la qualità delle cure- è il commento del presidente,
Nicola Zingaretti - sono i risultati migliori da sei anni a questa parte. Dobbiamo fare in modo che quando un paziente entra in sala operatoria lo faccia sempre con sicurezza maggiore. In caso contrario si verifica la famosa malasanità, e poi ci si chiede come siano potute accadere. Le cose accadono quando pigrizia e conservatorismo non ci fanno innovare. Quindi nessun allarmismo: stiamo andando nella direzione giusta”.
Ora la priorità è chiudere o accorpare i reparti troppo piccoli perché pericolosi per i pazienti. “Tutti gli studi scientifici dicono che c'è un rapporto diretto tra quanti casi si curano e la qualità delle cure. È pericoloso ad esempio operarsi al cuore in reparti che ogni anno fanno solo pochi casi. È più pericoloso partorire in reparti di ostetricia che fanno meno di 500 parti l'anno, tanto è vero che in questi casi aumenta molto il numero di parti cesarei”.
I miglioramenti, rispetto al primo semestre 2013, riguardano:
+8% di fratture al femore operate entro 48 ore. Nei primi sei mesi del 2014 si passa dal 40% all’attuale 48%. Un esempio: nella Asl di Viterbo si passa dal 20% a oltre il 60% di interventi entro le 48 ore.
+ 6% di infarti operati con angioplastica. In questo caso, per gli infarti acuti del miocardio, si passa dal 35% di interventi con angioplastica del 2013 al 41% del giugno 2014, con un incremento del 6%.
Si abbreviano le degenze per gli interventi alla cistifellea. La degenza post operatoria per interventi di colecistectomia laparoscopica dovrebbe essere di 3 giorni. Nella Lazio questo indicatore era rispettato nel 61% dei casi nel 2013, oggi la media è salita al 66% con un incremento del 5%.
Resta invece il problema per le strutture più piccole La qualità delle prestazioni offerte dalla Regione ai cittadini è ancora troppo eterogenea e disparata. I cesarei, ad esempio, registrano un valore minimo pari al 18% negli ospedali di Latina e Viterbo e tocca un valore massimo intorno al 70% in alcune case di cura. Altro dato di rilievo è il peso del volume di attività per molti interventi chirurgici, come per esempio quello per il trattamento dell’infarto acuto del miocardio. Solo nel Lazio si stima che 500 dei decessi avvenuti sono attribuibili a quei reparti che trattano meno di 100 casi l’anno.
Il governatore ha anche annunciato che “a gennaio sarà online il portale opendata Lazio e tre macro aree saranno dedicate alla sanità, con dati riguardanti: spese delle Asl, liste di attesa ed esiti. Perché crediamo che l'offerta di trasparenza e conoscenza, sia nelle cose positive che nelle criticità, aiuti il sistema a migliorare".
Per quanto riguarda i dati economici, Zingaretti ha infine spiegato che “nel secondo trimestre 2014 il disavanzo si chiuderà a 284 mln di euro, è il miglior dato da quando la Regione è in commissariamento, è molto meno della metà di quello del 2013. E' credibile che al 31 dicembre di quest'anno avremo un risultato migliore, attorno ai 200 a fine anno. Il punto è che per un biennio, dobbiamo stare sotto il 5 per cento, sotto il livello di commissariamento".