Anche il Veneto è pronto per dare il via alla procreazione medicalmente assistita attraverso la fecondazione eterologa. Ne ha dato notizia lo stesso presidente della regione,
Luca Zaia, spiegando che la Giunta regionale del Veneto ha approvato le linee guida. Il servizio, ha detto “sarà operativo e garantito nei 36 centri regionali accreditati a partire dal primo ottobre”.
I 36 centri accreditati sono quelli dove attualmente si pratica la fecondazione omologa e dunque, è l’auspicio di Zaia, se “con la mobilità sanitaria europea coppie straniere vorranno venire, saremo pronti ad accogliere anche loro”.
Le regioni, secondo il governatore con l’approvazione delle direttive contenute nel documento tecnico per l’introduzione della fecondazione eterologa in Italia, approvato a fine luglio all’unanimità, stanno “cercando di dare una risposta ai cittadini”. Per cui a chi ha criticato il lavoro delle regioni Zaia dice “Se lo Stato o qualche parlamentare dicono che ci vorrebbe una legge, la facciano”.
Zaia ha quindi concluso spiegando che “Le linee guida delle Regioni sono assolutamente a garanzia del fatto che non si scelgono i figli a catalogo, che non ci sarà il business delle donazioni e che si garantirà a qualsiasi donna sotto i 43 anni che abbia evidenti problemi di fertilità di avere un figlio o quantomeno di provarci”.
Soprattutto a prezzi che saranno popolari e contingentati, evitando in questo modo i viaggi della speranza e, peggio ancora, che solo i ricchi possano farlo".