“ll sistema sanitario veneto è sostanzialmente in salute, con i principali indici che si avvicinano a quelli previsti dal nuovo Piano Sanitario Nazionale, e con un gradimento da parte degli assistiti pari all’
85,9%”. Così l’
assessore alla sanità della Regione Veneto Luca Coletto, ha iniziato la sua conferenza stampa di presentazione per il
Libro bianco (
volume 1,
volume 2) sul Sistema sanitario regionale. I posti letto negli ospedali pubblici, scesi progressivamente da
19.000 a
16.000, sono in linea con gli obiettivi dati alle Regioni dal Piano nazionale 2010-2012, con però una situazione a “macchia di leopardo” che in alcune aree richiederà uno sforzo di riequilibrio in favore della dotazione riabilitativa. Anche l’indice di ospedalizzazione, oggi al
157 per mille, è in discesa e si prefigge di raggiungere in un biennio quota
140. Sul piano economico, infine, la situazione è in linea con l’anno precedente e, a fine esercizio, si è previsto un intervento regionale di ripiano attorno ai
130 milioni di euro.
Ulteriori indicazioni che emergono dal Libro bianco riguardano poi la mobilità extraregionale, che vede per il Veneto un saldo attivo di circa
100 milioni di euro; la spesa farmaceutica che risulta in discesa grazie all’utilizzo dei farmaci generici e alla collaborazione in atto con i medici di famiglia; le giornate medie di degenza in ospedale, in diminuzione e attestate a
6,85 giorni; l’aumento dell’assistenza e delle prestazioni specialistiche, tra il
20 e il
30% nel periodo considerato; la crescita del personale medico ed infermieristico (anche se ancora troppo concentrato sull’ospedale e troppo poco sul territorio) e la diminuzione di quello amministrativo.
All’interno della conferenza stampa sono stati esposti anche gli obiettivi 2011-2012 per Ulss e Ao. All’interno della trentina di obiettivi proposti dall’assessore Coletto, e approvati dalla Giunta, vi sono: la razionalizzazione dell’assistenza ospedaliera con un costo per residente pesato (per fascia d’età) tra
616 e
622 euro, e la piena applicazione della delibera 600 sulle liste d’attesa con percentuali di rispetto dei tempi previsti tra l’
80 e il
100 per cento. È stato prefissato inoltre il consolidamento dei tassi legati agli screening di prevenzione, previsti al
60% per quello citologico, al
65% per quello colonrettale, all’
80% per quello mammografico. Si è dato, infine, grande rilievo all’informazione prevedendo la firma digitale per tutta una serie di analisi e referti con soglie tra l’
85 e il
95%, una gestione telematica delle prescrizioni e prestazioni specialistiche e farmaceutiche, e, per finire, l’adozione di un software unico regionale per la scelta o la revoca del medico di famiglia.