In Lombardia è allo studio un programma di sviluppo del sistema sociosanitario. Lo ha sottolineato il governatore,
Roberto Maroni, nel corso dell’inaugurazione del Laboratorio di realtà virtuale e analisi di movimento Grail (Gait Real-time Analysis Interactive Lab, letteralmente 'Laboratorio interattivo di analisi del passo in tempo reale'), presso la sede dell'Istituto scientifico 'Eugenio Medea' di Bosisio Parini (Lecco), gestito dall'Associazione 'La Nostra Famiglia'.
"Preferisco parlare di 'sviluppo' e non di 'riforma' - ha spiegato -, perché il termine 'riformare' sottende che ci sia qualcosa che funziona male e che va cambiata. Quello lombardo, invece, è un sistema d'eccellenza, sia sotto il profilo dei servizi erogati, sia sotto quello della spesa. Noi quindi vogliamo procedere a una evoluzione, per portare la Lombardia a primeggiare in Europa e non solo in Italia, come già oggi fa".
Questa
fase di implementazione, ha proseguito Maroni, “procederà mantenendo fermi due principi. Il primo è la libertà di scelta: qualunque cittadino può rivolgersi alla struttura che ritiene più adeguata, sia pubblica che privata, senza che questo debba comportare per lui un aumento dei costi. Il secondo è quello di modificare l'approccio, passando dal 'curare il malato' al 'prendersi cura del malato', ossia una maggiore integrazione fra sociale e sanitario e, soprattutto una maggiore attenzione alla cronicità.Quando si pensa a questo aspetto, viene in mente soprattutto la persona anziana non auto-sufficiente. Centri come questo - ha detto riferendosi alla struttura di Bosisio Parini, che si occupa principalmente di bambini - testimonia invece come purtroppo a volte la cronicità riguardi anche i bimbi, magari già dalla nascita".
Il governatore ha poi ricordato che, entro la fine di questo mese, "verrà realizzato
un 'Libro bianco' sul sistema socio-sanitario ed entro la fine di luglio io voglio scrivere la nostra proposta di riforma da mandare in Consiglio regionale, perché i consiglieri possano discuterla e approvarla entro la fine dell'anno". Maroni ha auspicato che in questi passaggi ci sia "il massimo coinvolgimento di tutti gli operatori e di chiunque si occupi di sociale e sanitario. Daremo - ha garantito - massima diffusione alla nostra proposta, perché voglio l'opinione di tutti gli interessati. Spero davvero che chiunque abbia qualcosa da dire, si faccia avanti. Questo è il momento giusto per dare il proprio contributo".
"Intendiamo migliorare i servizi a tutto vantaggio dei cittadini - ha aggiunto, specificando che ciò sarà accompagnato anche da un risparmio. Già oggi la spesa sanitaria in Lombardia - ha fatto notare - è più bassa di quella di altre Regioni, pur offrendo servizi e prestazioni di eccellenza, ma abbiamo ancora margini di miglioramento. Il nostro impegno - ha garantito - è che quanto verrà ulteriormente risparmiato con una migliore gestione del servizio, verrà reinvestito nel servizio e nelle attività socio-sanitarie".
Il presidente ha poi espresso una riflessione sulle tante
strutture socio-sanitarie presenti in Lombardia. "La mia idea - ha sostenuto - non è che una struttura piccola o in cima a una montagna vada chiusa perché è più costosa o meno efficiente. Dove serve, va mantenuta, piccola o grande che sia. Bisogna trovare le risorse per proseguire la politica degli investimenti. In due anni abbiamo investito oltre 500 milioni per le strutture sanitarie e continueremo a farlo".