“La politica sanitaria piemontese ha violato l’Articolo 32 della Costituzione Italiana e quindi il diritto alla salute dei cittadini”. È questo il giudizio di Anaao Giovani Piemonte sulla gestione del sistema sanitario regionale da parte della giunta guidata da Roberto Cota.
“In nome di una fittizia riorganizzazione – si legge nel comunicato - , che ha avuto come testa d’ariete le Federazioni, la politica piemontese ha smantellato il servizio pubblico. Questo si è tradotto in continui tagli ai servizi per i piemontesi, sperpero di denaro pubblico e distribuzione di poltrone. Una gestione allegra del denaro pubblico che ha avuto conseguenze pesanti anche sugli operatori della sanità. E a farne le spese sono soprattutto i giovani: costretti a lavorare senza diritti e senza tutele, solamente per tappare i sempre i più macroscopici buchi negli organici delle strutture ospedaliere e territoriali”.
“Ma alle sforbiciate della Regione - prosegue la nota - si sono affiancate anche quelle del governo, che prevedono tagli per 4 miliardi di euro nei prossimi 3 anni. I medici, a cui è stato richiesto un enorme sforzo sia in termini economici che lavorativi, non sono più disposti ad accettare ulteriori richieste denigratorie della professione e lesive per la salute dei cittadini”.
#Medicisenzasperanza, dunque, è l’hashtag lanciato da Anaao Assomed Piemonte, per far sentire la voce dei giovani operatori della sanità al fine di sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni.
“La mobilitazione deve passare dalla rete al territorio. Per questo, Anaao Giovani promuove, in tutto il Piemonte, una campagna di sensibilizzazione e di informazione rivolta anche ai cittadini, organizzando riunioni nelle strutture ospedaliere e chiamando a raccolta tutti coloro che gravitano attorno al sistema Salute Pubblica”, ha detto
Dario Amati, Anaao Giovani Piemonte