"Fortemente contraddittoria e pericolosa per la salute pubblica". Questa l'opinion della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) sulla proposta di legge regionale presentata in Lombardia dal Movimento 5 Stelle, nella quale si sostiene che "il livello di copertura raggiunto nella Regione, permette oggi di giungere all'approvazione di questa legge che rende facoltativo vaccinare i giovanissimi…" e che "la sospensione dell’obbligo vaccinale non comporterebbe conseguenze per la salute pubblica e consentirebbe un notevole risparmio di denaro”.
"Se infatti le malattie prevenute dalle vaccinazioni sono ridotte al minimo, ciò è proprio dovuto alle elevate coperture vaccinali raggiunte", ricorda la Siti, secondo la quale "fare intendere che un abbassamento delle coperture conseguente alla sospensione dell’obbligo consentirebbe un risparmio di denaro è assurdo, perché le malattie invariabilmente tornerebbero, comportando sofferenza inutile per malattie, invalidità e morti, con un bilancio tra risparmi per minori vaccini somministrati e, dall’altro lato, incremento delle spese per ricoveri e cure per le malattie e le loro sequele che si trasformerebbe in una perdita non solo di salute, ma anche economica".
La Siti ritiene che i tempi siano "maturi" per il superamento dell’obbligo vaccinale, "ma tale evoluzione non può assolutamente prescindere da una capillare, attenta e continuativa opera di comunicazione alla popolazione per passare dal concetto di vaccinazione come dovere da assolvere, ad una presa di coscienza che le vaccinazioni costituiscono un diritto alla salute, e che la adesione alla loro offerta permette, come valore aggiunto, di contribuire al bene comune proteggendo i soggetti deboli e con gravi fattori di rischio per le malattie infettive. La questione del progressivo superamento dell’obbligo vaccinale - conclude la Siti - deve poi essere affrontata coinvolgendo Ministero della Salute e Conferenza Stato-Regioni, per delineare un percorso che consenta di sostenere le coperture vaccinali senza insinuare la pericolosa impressione che, in fondo, delle vaccinazioni sia ormai possibile fare a meno senza correre gravi rischi".
Marzia Caposio