"Il Sumai-Assoprof Piemonte esprime fortissima preoccupazione per i tagli lineari all'assistenza specialistica ambulatoriale interna messi in atto negli ultimi anni dalla Regione". Lo sottolinea il segretario regionale del Sumai-Assoprof Piemonte (Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale interna e altre Professionalità),
Renato Obrizzo che evidenzia come "ormai si è raggiunto il limite e molti professionisti rischiano di trovarsi senza lavoro, anche perché se è vero che si andrà a votare a breve dopo la sentenza del Consiglio di Stato, le delibere votate dalla Giunta in uscita sono valide".
"Sono stati quattro anni fatti solo di slogan e tagli. Non ultimo la prevista riduzione (lineare) delle risorse per la specialistica ambulatoriale interna dell'8% entro il 2015 (pari ad una riduzione di 6,5 mln di euro) - specifica il sindacalista del Sumai-Assoprof - . Ciò inevitabilmente porterà alla ulteriore contrazione dell'offerta di servizi specialistici pubblici sul territorio con il conseguente incremento delle liste d'attesa e aggravio dei disagi per i pazienti che vedranno cancellati alcuni servizi e saranno sempre più costretti a rivolgersi al privato con un aggravio di costi non indifferente. Un taglio, quello dell'8% che va a sommarsi al provvedimento del 2011 che ha bloccato il monte ore per la specialistica ambulatoriale interna".
"Con queste scelte - specifica Obrizzo - guidate esclusivamente dal principio assoluto economico-finanziario, il potenziamento dell'assistenza territoriale in Piemonte è rimasta una mera dichiarazione di principio e d'intenti che ha tradito la miopia delle politiche sanitarie messe in atto dalla Giunta in tema di assistenza sanitaria territoriale".
"I provvedimenti intrapresi in questi ultimi anni - prosegue Obrizzo - sono stati semplicemente scellerati. Anche perché misure di questo genere rappresentano un clamoroso autogol rispetto a quanto si sta approntando in molte Regioni italiane. Il potenziamento delle cure primarie passa per una crescita dell'offerta territoriale, nell'integrazione tra strutture e professionisti, e non nel depauperamento di un comparto professionale pubblico che garantisce un servizio flessibile, di qualità e, soprattutto, che raccoglie il vasto gradimento dell'utenza".
"La Regione- conclude - in questi anni sembra essersi progressivamente dimenticata della salute dei piemontesi e di tutti quei professionisti che ogni giorno lavorano per assicurarla. Il Sumai-Assoprof è ben conscio delle difficoltà economiche e fino ad oggi abbiamo accettato tutti i sacrifici impostici con senso di responsabilità (contratto regionale fermo da 7 anni, blocco ore, precariato diffuso e strutture sempre più fatiscenti solo per citare alcune criticità). Ma oggi il vaso è colmo, ed è venuto il momento di dire basta allo smantellamento della sanità pubblica piemontese a prescindere dal colore politico di chi governerà la Regione in futuro".