Sottoscritto stamane, presso gli uffici della Pisana,
il Decreto del commissario ad acta relativo alle Case della Salute. La bozza definitiva spiega che le nuove realtà rappresenteranno “una rete di strutture territoriali organizzate per livelli di complessità assistenziale”. Esse saranno collegate tra loro “con le strutture di ricovero pubbliche e private accreditate, con le Unità di Cure Primarie esterne alla struttura, con le farmacie pubbliche e private, e con gli altri presidi presenti sul territorio per garantire un’offerta di servizi tale da assicurare l’efficace presa in carico dei cittadini e il coordinamento delle risposte da garantire loro”. E per raggiungere tali obiettivi è stato stabilito che “i software della cartella orientata per problemi (Cmop) della medicina generale dovranno essere in cloud; la piattaforma Siat dovrà integrarsi con gli applicativi in uso nella medicina generale”.
Nel complesso tutti i medici di medicina generale potranno lavorare presso le Case della Salute senza obbligo alcuno mentre, allo stato attuale, non sono state previste corsie preferenziali per i medici precari. Il raccordo funzionale con il territorio e con gli altri presidi aziendali dovrà realizzarsi soprattutto mediante “la condivisione di una piattaforma informatica, su cui rendere disponibili ai professionisti le informazioni utili al trattamento dei pazienti”.
Apicale sarà la figura del “Dirigente medico di distretto” che in primis è responsabile della struttura per gli aspetti igienico-sanitari e per quelli organizzativi e gestionali. Egli cura “in collaborazione con il Coordinatore dei medici di medicina generale e il Dirigente infermieristico di distretto l’applicazione del regolamento interno sull’ordinamento e il funzionamento della struttura”.
Le Case della Salute si caratterizzeranno per modalità di lavoro integrate e, a tal fine, vengono costituite equipe multiprofessionali e multidisciplinari per “coordinare i processi clinico assistenziali organizzando il lavoro in funzione dell’integrazione dell’intervento, condividendo finalità, modalità organizzative, ripartizione del lavoro e attività di coordinamento”. Dell’equipe fanno parte tutte le figure professionali, sanitarie e sociali, che intervengono nel trattare un determinato paziente.
La Regione si occuperà di realizzare un programma formativo ad hoc per la Casa della Salute, “con particolare riferimento alle modalità organizzative e di funzionamento finalizzato a formare un numero limitato di tutor per ciascuna Asl”. Saranno poi proprio le Asl, mediante tutor, a “realizzare specifici percorsi formativi dedicati alle equipe della Casa della Salute, configurati sui principali Pdta e, più in generale, eventi formativi destinati all’insieme del personale operante nella Casa della Saluta, esteso al personale proveniente da altri servizi e strutture di riferimento”.
Gennaro Barbieri