L’Emilia Romagna, dal 2010 al 2012, ha speso circa 2,208 milioni di euro all’anno per garantire nelle strutture ospedaliere l’assistenza religiosa. Il dato è stato diffuso in occasione della risposta del sottosegretario alla presidenza della Regione,
Alfredo Bertelli, a un’interrogazione presentata dal consigliere regionale
Franco Grillini, del Gruppo Misto.
La valutazione di Grillini sulla spesa per il conforto spirituale è infatti “molto negativa”, come riferisce una nota dell’assemblea legislativa regionale. Secondo il consigliere, infatti, andrebbe garantita gratuitamente. Per questo Grillini, spiega ancora la nota, ha invitato la Giunta “a eliminare o razionalizzare gli oneri a carico del Servizio sanitario regionale, in una fase di drastici tagli alla spesa sanitaria e di complessiva riduzione delle risorse pubbliche”.
Nell’interrogazione, il consigliere ha segnalato, in particolare, le convenzioni stipulate nel 2010 dall’Azienda Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, con una spesa di circa 127mila euro annui per cinque assistenti religiosi, e dalle Aziende sanitarie di Ferrara e Piacenza, nonché la tendenza a rinnovi automatici, a prescindere dal numero dei posti-letto. Grillini sottolinea come si tratti della conseguenza dei cosiddetti “schemi regionali d’intesa”, allegati alla L.r. 12/1989, che prevedono i criteri di parametrazione del numero degli assistenti religiosi in relazione ai posti-letto, nonché gli altri servizi e benefit di cui i religiosi possono fruire.
Il sottosegretario Bertelli ha quindi spiegato che la Regione “non ha sottoscritto con la presidenza Episcopale uno schema d’intesa per l’assistenza religiosa nelle Aziende sanitarie; ogni Azienda sanitaria stipula una convenzione con la Diocesi competente per territorio, di solito di durata annuale, ed è la stessa Diocesi che invia il personale da dedicare all’assistenza”.
Inoltre, riferisce la nota, Bertelli ha sostenuto che “a fronte delle riduzioni della spesa imposte dalle ultime manovre finanziarie, non vi è stata una riduzione dei posti-letto, se non marginale; in vista dell’approvazione del regolamento sul riordino ospedaliero previsto dalla cosiddetta spending review, si è avviata la discussione sulla riconduzione dei posti-letto ospedalieri alle dimensioni previste a livello nazionale. La riorganizzazione alla quale sta lavorando la regione - ha concluso - non modifica la necessità di conforto religioso, ma lo distribuisce su diverse tipologie di assistenza sanitaria. E il riordino ospedaliero costituirà un’occasione di riflessione complessiva su come meglio adeguare questo servizio alle mutate condizioni di assistenza e di bisogno religioso”.
Grillini si è detto “parzialmente soddisfatto” della risposta e ha preannunciato la presentazione di una risoluzione sull’argomento per chiedere precisi impegni alla Giunta e arrivare prima possibile a una drastica riduzione di questa spesa che, per Grillini, rappresenta “un privilegio riservato alla religione cattolica rispetto ad altre confessioni”.