toggle menu
QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Regioni e Asl

Toscana. Marroni: "Siamo al top su esiti, ora ridurremo liste d'attesa"

immagine 25 gennaio - Lo ha detto l'assessore regionale alla Salute nel corso di un incontro con i sindaci della Valdichiana Aretina. "Ottimi segnali anche sul fronte ospedaliero, dove abbiamo riorganizzato le piccole strutture, garantendo alti livelli di qualità e sicurezza".
Il bilancio della sanità toscana è più che positivo. Nonostante le difficoltà imposte dai tagli nazionali, la regione è in testa alla graduatoria nazionale degli esiti. Previsto poi un grosso sforzo per ridurre le liste d’attesa. Considerazioni illustrate dall'assessore al diritto alla salute, Luigi Marroni, che ha incontrato i sindaci della Valdichiana Aretina. All'incontro erano presenti il direttore generale della Asl 8 di Arezzo, Enrico Desideri, e il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani.

"Ogni tanto - hasottolineato Marroni, rivolto ai sindaci- anche l'attuale ministro ripete che gli ospedali sotto i 120 posti letto andaranno superati. E' un tema, questo, che va sempre affrontato, e credo che noi lo abbiamo definitivamente risolto. In Toscana i piccoli ospedali li abbiamo riorganizzati, ristrutturati, controllati sui livelli di sicurezza e di qualità - ha proseguito Marroni - Hanno specifiche missioni utili ben oltre la loro competenza territoriale, e costano anche meno di altri. I Patti territoriali sono stati firmati finora da oltre 120 sindaci, assieme alle aziende e alla Regione: sono autentici contratti".

Marroni si è soffermato anche sulla situazione della sanità nazionale e toscana: "Abbiamo attraversato un periodo molto difficile a causa dei tagli imposti a livello nazionale. In questo anno e mezzo c'è stato un grande lavoro della Regione e delle aziende e con un colpo d'ala i conti sono andati a posto. Un lavoro eccezionale, anche perché contemporaneamente abbiamo ottenuto risultati importanti sulla qualità. Siamo saliti in testa alla classifica nazionale sugli esiti: in Toscana - ricorda - abbiamo il maggior numero di esiti positivi e il minor numero di esiti negativi rispetto alle altre regioni. Su tutti i Lea, sui quali il governo ci misura, siamo secondi in Italia (nel 2012 eravamo sesti). Insomma, stiamo rialzando la testa molto bene. Ora siamo nella fase del rilancio sulla qualità, sui servizi, sul territorio. E il Patto per la Salute che stiamo elaborando a livello nazionale contiene molto, moltissimo della nostra famosa delibera 1235, quella della riorganizzazione. Noi lotteremo - ha assicurato Marroni - perché la nostra sia una sanità per tutti, universale e distribuita. Pubblica, con aperture al privato, sia sociale che profit, che però deve avvenire in un quadro generale di indirizzo pubblico. Una sanità per tutti, che punta alla qualità e allo sviluppo".

Infine, l'assessore ha anticipato alcune delle azioni che costituiranno le novità del nuovo Piano Sanitario e Sociale, di prossima approvazione da parte della giunta: "Lavoreremo sulle liste di attesa, su un progetto di odontoiatria per tutti, faremo un grosso investimento sulla telemedicina, vogliamo valorizzare il personale e le professioni. Lavoreremo ancora per eliminare sprechi e ridondanze, per recuperare risorse per fare investimenti importanti".

Enrico Desideri, direttore generale della Asl 8 ha ricordato: "Avviamo in questi giorni la nuova programmazione operativa aziendale. Senza fare sostanzialmente tagli, abbiamo garantito il pareggio di bilancio, con un rigore che ha coinvolto tutta la struttura. Questa Asl, questa Regione, ha a suo tempo già snellito la propria rete di ospedali. I piccoli ospedali come questo hanno un costo medio letto più basso della media regionale, quindi sono una risorsa".

Oreste Giurlani, presidente Uncem Toscana, ha sottolineato il significato dei Patti territoriali: "Sono un contratto, che stabilisce una volta per tutte cosa deve stare nei diversi ospedali. Ma il lavoro non è finito. Bisogna lavorare sui servizi e sul territorio, dall'emergenza urgenza alla continuità assistenziale. Ci vuole più integrazione fra territorio e ospedale, specie nei territori periferici. E' importante che il cittadino, ogni volta che entra in una struttura, ospedaliera o territoriale non importa, si senta preso in carico con la medesima qualità ovunque".
 
25 gennaio 2014
© QS Edizioni - Riproduzione riservata