Presto le grandi apparecchiature sanitarie delle strutture pubbliche e private, accreditate o meno con il Ssn, non avranno più segreti. Tutte le informazioni relative a età, collocazione, caratteristiche tecniche, collaudi, manutenzione, costi e naturalmente al loro utilizzo dovranno confluire nel nuovo sistema informativo sanitario nel quale è stato istituito una sezione ad hoc. Ma con regole diverse: se le strutture pubbliche dovranno comunicare le modalità di acquisizione delle apparecchiature, questo non varrà per quelle private accreditate e non, che sono escluse anche dal fornire informazioni di natura economica.
È quanto stabilisce il
Decreto del ministero della Salute “Sull’istituzione del flusso informativo per il monitoraggio delle grandi apparecchiature sanitarie” in uso presso le strutture sanitarie, inviato la scorsa settimana alla Stato Regioni con il chiaro intento di evitare sprechi e cattivi utilizzi.
Le grandi apparecchiature sotto le lente nella prima fase, ossia quelle apparecchiature rilevanti ai fini dell’erogazione dei Lea, saranno di sei tipi, che includono 19 sotto tipologie: Tac, Rmn, acceleratori lineari, sistemi robotizzati per chirurgia endoscopica, sistemi Tac-Pet, Gamma camere computerizzate, Tac/gamma camere.
I dati che dovranno essere inviati al flusso informatico puntano a rilevare cinque aree specifiche delle grandi apparecchiature:
dove sono localizzate; tutte le loro caratteristiche (quindi data di fabbricazione, nome del fabbricante, denominazione e modello assegnato all’apparecchiature, costi, interventi di aggiornamento per aumentare le prestazioni erogate dalle apparecchiature e tutte le informazioni relative alle gare messe in atto, e molto altro ancora); le modalità di acquisizione (solo per le strutture pubbliche); le modalità e i tempi di attivazione delle apparecchiature; i tempi medi di disponibilità delle apparecchiature ed eventuali contratti di manutenzione.
E il provvedimento stabilisce anche una “penale” per le Regioni inadempienti: quelle che non risponderanno e aggireranno i flussi informativi pagheranno pegno ai tavoli di monitoraggio dei ministeri dell’Economia e della Salute. Insomma, rischieranno di perdere fondi preziosi per inadempienza.