Abusivismo medico. Arriva l’alleanza tra la Regione Lazio e gli Ordini dei Medici Chiururghi e degli Odontoiatri delle province del Lazio. È stato infatti sottoscritto oggi un protocollo d’Intesa firmato dal governatore Nicola Zingaretti e i cinque presidenti di Ordine: Roberto Lala (Roma), Giovanni Maria Righetti (Latina), Fabrizio Cristofari (Frosinone), Dario Chiariaco (Rieti) e Antonio Maria Lanzetti (Viterbo).
Il protocollo prevede un Osservatorio tecnico e un’apposita banca dati per la costante condivisione dei riscontri relativi ai titoli di studio e ai certificati di specializzazione e di equipollenza rilasciati dal Ministero della Salute. Ciò consentirà di avere una mappatura precisa e aggiornata della dislocazione sul territorio regionale degli studi medici e odontoiatrici, esercitati in forma individuale, associata, di poliambulatorio o di studio polispecialistico. Inoltre, si sta pensando alla possibilità di verificarne la regolarità amministrativa e professionale con il sistema del “QR-Code” da apporre in ogni studio medico/odontoiatrico.
L’Osservatorio sarà composto, a titolo gratuito, da rappresentanti della Regione (che delegherà anche un esperto legale e designerà un consulente per la comunicazione delle attività svolte), dai presidenti degli OMCeO con un proprio delegato delle rispettive CAO, da un delegato del Comune, da un esperto universitario con delega del Ministero della Salute per il riconoscimento delle lauree conseguite all’estero, da un rappresentante delle forze dell’ordine.
Sarà attivato un numero verde per fornire tempestivamente informazioni ai cittadini. Dai siti web dei singoli OMCeO si potranno poi scaricare i moduli per la denuncia in forma anonima di sospetti casi di esercizio abusivo della professione, così da consentire allo stesso Ordine di effettuare la necessaria verifica. E’ altresì previsto lo sviluppo di progetti in collaborazione con istituti scolastici delle scuole primarie e secondarie per la diffusione della cultura sanitaria
“Nella nostra regione operano circa 50 mila medici - ha affermato il presidente dell'Ordine di Roma
Roberto Lala - e ci sono almeno 6-7 mila abusivi: sono degli imbonitori che riescono a convincere il paziente con lauree non prese o prese chissà dove”.
“E’ un passo importante per la tutela prima di tutto della salute dei cittadini – commenta il presidente dell’Ordine capitolino, – e poi della nostra professione che subisce anch’essa un danno da chi la esercita senza averne né il diritto né l’indispensabile preparazione. Inoltre, ne può trarre vantaggio l’erario, cui l’abusivismo sottrae risorse in quanto connesso inevitabilmente all’evasione fiscale: risorse che di fatto sono poi sottratte ai cittadini in termini di servizi sanitari e sociali. Alla Regione va quindi un plauso - continua Lala – per aver accolto con sensibilità e lungimiranza la nostra iniziativa. Così come grande merito va a tutti gli altri Ordini della regione, unitisi prontamente e con convinzione in un comune accordo. Ora possiamo dire che il contrasto all’esercizio abusivo della professione medica è stato messo a sistema, con un percorso ben definito e con strumenti concreti”.
Soddisfazione anche da parte del governatore
Nicola Zingaretti: “Grazie al contributo degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri di Roma e del Lazio abbiamo sottoscritto questo accordo contro l'abusivismo, che interviene in una situazione di frammentazione e spesso di solitudine delle informazioni”.
“Tanti cittadini – ha specificato - cadono nelle mani di imbroglioni, abusivi, persone che non hanno i titoli, con un danno enorme per gli operatori onesti e un rischio enorme per i pazienti. L'obiettivo è eliminare l'arbitrio e quella zona grigia di non conoscenza che è propedeutica all'abuso. Questo lo possiamo fare solo insieme, c’è una bellissima collaborazione che alcune settimane fa ci ha portato ad approvare i nuovi regolamenti sugli studi e questo è un altro importante tassello che testimonia la volontà di cambiare le cose di una regione che cambia”. “È vero - ha concluso il governatore - che siamo commissariati ma ne vogliamo uscire e vogliamo cambiare ora lo stato della sanità nel Lazio dopo anni in cui l’unico criterio è stato quello economicistico. Mi auguro di far sentire la regione un po' più vicina ai bisogni di tutti, sia degli operatori che dei pazienti”.