Dopo undici anni di attesa, arriva l’accordo tra Regione e Sapienza per la gestione del Policlinico Umberto I e del Sant’Andrea.
L’intesa avrà valore triennale e sarà sottoposta all’esame del Mef e del Ministero della Salute. Il documento definisce il piano per i
posti letto: 1.247 all’Umberto I, 547 al Sant’Andrea e 200 al polo distaccato di Latina. I docenti dovranno lavorare 38 ore a settimana, delle quali 28 dedicate all’attività assistenziale con l’obbligo di documentare l’impegno in corsia. Programmata anche la realizzazione di aree in cui ospitare gli studenti fuori sede iscritti a Medicina 2.
Nel complesso viene disciplinato ogni aspetto del rapporto tra Servizio sanitario regionale e le strutture universitarie: dalle modalità di nomina del Direttore generale, alla individuazione degli organismi di controllo , dal ruolo del personale, all’organizzazione dell’ospedale, dal numero di posti letto, alla divisione precisa delle attività universitarie e di ricerca da quelle più tipicamente assistenziali, ai controlli di gestione che saranno uniformati a quelli di tutte le Asl, fino al contributo universitario per la copertura disavanzi di gestione, all’individuazione degli spazi per l’attività in intramoenia, fino a al percorso per velocizzare le questioni connesse alla ristrutturazione del plesso storico o all’individuazione di nuove localizzazioni , come pure all’ampliamento degli spazi didattici per il S.Andrea.
Le risorse messe a disposizione dalla Regione comprendono: il corrispettivo delle prestazioni prodotte secondo i criteri di finanziamento dell’assistenza ospedaliera e dell’assistenza specialistica ambulatoriale, in conformità al vigente sistema tariffario della Regione Lazio; il finanziamento delle funzioni; ulteriori finanziamenti per l’attuazione di programmi di rilevante interesse regionale; finanziamenti specifici per i centri di riferimento regionale. Alle aziende ospedaliere universitarie la Regione riconosce i maggiori costi indotti sulle attività assistenziali dalle funzioni di didattica e di ricerca nella misura del 8%.
In caso di risultati negativi nella gestione della singola Azienda ospedaliero-universitaria, rispetto al budget concordato, la Regione e l’Università concordano apposito piano triennale di rientro che va verificato ogni anno. Qualora l’università dovesse risultare inadempiente rispetto alle azioni di sua competenza così come definite e concordate nel suddetto piano, la stessa è comunque tenuta a ripianare la quota di disavanzo per la parte direttamente imputabile ai risultati negativi dell’attività delle strutture a direzione universitaria, certificati con contabilità analitica negli atti di bilancio, sino ad una quota massima del 50%.