"E' un progetto straordinario, del quale sono assolutamente convinto. Questo luogo storico, simbolo del lavoro, è stato per troppo tempo dimenticato. Noi riporteremo qui il lavoro e la vita". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia
Roberto Maroni che ha partecipato - insieme al vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani e all'assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi - alla presentazione del progetto della Città della Salute e della Ricerca a Sesto San Giovanni (Milano). All’evento era presente anche l'architetto Renzo Piano, senatore a vita ma soprattutto colui che ha progettato il recupero dell'immensa area industriale alle porte di Milano.
Il governatore ha sottolineato l'impegno della Regione Lombardia per la realizzazione di questa importante opera di riqualificazione delle aree ex Falck. "Circa il 75 per cento dei fondi necessari al progetto, 330 milioni di euro, sono della Regione", ha ricordato il governatore, osservando che è sempre Palazzo Lombardia, attraverso Infrastrutture lombarde, "a sovraintendere alla direzione e alla conduzione dei lavori".
"La salute è un bene pubblico da tutelare" ha proseguito Maroni, evidenziando che "la Lombardia già oggi è un'eccellenza in questo campo", ma, con la realizzazione della nuova sede di Besta e Istituto Tumori, "diventerà un'eccellenza anche a livello europeo". Un'opera, ha aggiunto, "che sarà importante per la cura, ma anche per la ricerca". "Noi - ha precisato - non vogliamo finanziare i ricercatori, ma la ricerca applicata. Quella cioè che ricade immediatamente, o nei tempi stabiliti, sulla vita di tutti".
Maroni ha poi assicurato che in questo settore la Regione Lombardia implementerà il suo impegno. "Voglio arrivare entro la fine della legislatura - ha affermato - a raddoppiare l'impegno della Regione negli investimenti per la ricerca. Oggi è l'1,6 per cento del Pil regionale, io voglio portarlo, entro il 2018, al 3 per cento, cioè quasi 10 miliardi di euro. Un impegno straordinario, che la Lombardia merita, perché abbiamo le risorse e le capacità per farlo".
Il presidente ha inoltre garantito che il progetto verrà seguito con molta attenzione in ogni sua fase. "Ci sono state delle difficoltà - ha ammesso -, ma le abbiamo risolte. Questo non vuol dire che abbasseremo la guardia, anzi. Seguiamo e seguiremo da vicino ogni passaggio". In particolare, Maroni ha sottolineato, che sarà oggetto di bonifica "tutta l'area e non solo quella destinata alle strutture ospedaliere. Un territorio molto ampio, pari a circa un milione e quattrocentomila metri quadri, una volta e mezza l'area Expo".
Maroni ha fatto anche sapere di aver parlato, ancora questa mattina, con il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, dal quale ha ricevuto rassicurazioni circa la firma del decreto. "L'ho sentito proprio questa mattina - ha raccontato - e mi ha assicurato che non ci sono problemi tecnici, si tratta di aspettare solo i tempi necessari, che sappiamo, a Roma sono più lunghi dei nostri. Mi auguro che, entro la fine dell'anno, anche quest'atto concluda il suo iter".
Rimanendo in tema di tempistiche, il governatore ha assicurato che quest'opera verrà realizzata secondo il cronoprogramma stabilito. "In Italia - ha osservato - le opere pubbliche, purtroppo, hanno la caratteristica di andare ben oltre i tempi stabiliti. Noi invece vogliamo che il programma dei lavori sia rispettato. Entro gennaio 2014 la consegna dei progetti preliminari, a marzo l'inizio della bonifica delle aree, nel febbraio 2015 la cessione delle aree bonificate alla Regione Lombardia e, a marzo dello stesso anno, l'inizio dei lavori, che si concluderanno nel 2019 con l'attivazione della struttura".
Maroni ha concluso il suo intervento, ricordando che, per la prima volta in Italia, "un privato interviene nella bonifica di un'area con finalità pubbliche, anche questa è un'eccellenza lombarda". "Si tratta - ha dichiarato - del giusto equilibrio fra pubblico e privato: anche in questo la nostra Regione è all'avanguardia. Dobbiamo esportare questo modello, perché è così che si fanno bene le cose. Il privato non lo fa per beneficienza, ma perché ha un ritorno nell'investimento ed è giusto che sia così. Il ruolo del pubblico è quello di saper coinvolgere i privati, garantire i livelli essenziali e saper realizzare le opere nei tempi previsti".
"E' una straordinaria occasione di guardare lontano sul piano europeo e mondiale. Gli ospedali non sono fabbriche, io mi batto anche per evitare che si chiamino 'aziende', perché vorrei si guardasse agli ospedali come a luoghi di cura, di assistenza e di solidarietà". Lo ha dichiarato il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia
Mario Mantovani intervenendo alla conferenza di presentazione dei lavori sull'area ex Falk, che ospiterà la Città della Salute.
"Siamo qui - ha proseguito il vice presidente - per dare il via alle opere di bonifica e prevalentemente per questioni che riguardano l'ambiente e mi auguro di dover tornare presto per la posa della prima pietra del nuovo ospedale della Città della Salute".
"Il tema della salute nella realizzazione di quest'opera - ha concluso Mantovani - è centrale ed è fondamentale pensare agli studi scientifici sul cervello, sul problema oncologico, ma è necessario porre attenzione anche allo studio del cuore e alla ricerca biomedica".
"Un intervento urbanistico di caratura internazionale, che porterà alla realizzazione di importantissime infrastrutture, i cui benefici potranno essere goduti non solo dai Sestesi e dai Milanesi, ma da tutti i Lombardi". Lo ha detto
Viviana Beccalossi, assessore regionale all'Urbanistica, Territorio e Difesa del suolo, intervenendo alla presentazione del progetto della Città della Salute a Sesto San Giovanni. "Regione Lombardia accompagnando il percorso che ha portato alla realizzazione della Città della Salute, - ha aggiunto Viviana Beccalossi - ha sempre posto grande attenzione a tutti gli aspetti che caratterizzano questo intervento, partendo dalla destinazione d'uso di ampi spazi verdi e arrivando alla produzione di energia alternativa, dando in questo modo un segnale deciso di riqualificazione urbana e rispetto per l'ambiente".