Ad aprire i lavori l’assessore alla Sanità lucana, Attilio Martorano che ha immediatamente sottolineato la rilevanza del confronto in atto: “Abbiamo ritenuto utile approfondire il confronto sui principi e sui modelli, peraltro già ampiamente sviluppato nel corso delle precedenti giornate degli Stati generali, esponendo dati ufficiali del nostro sistema, grazie al contributo dell’Agenas, per riflettere avendo certezze di dati relativi agli esiti degli eventi che hanno dato origine a prestazioni ospedaliere”.
“Si tratta – ha continuato Martorano – di un importante avanzamento della discussione sul sistema, che impone a istituzioni, aziende sanitarie e operatori di operare e definire politiche sulla base di analisi oggettive delle performance che i sistemi sono in grado di porre in essere”.
L’assessore Martorano si è quindi soffermato sul ruolo della comunicazione. “La sanità – ha detto l’assessore regionale – necessita di una buona comunicazione per dare al cittadino la piena consapevolezza delle cose che funzionano e delle cose che non funzionano. E non è un caso che negli Stati generali la comunicazione sia un tema importante. La comunicazione riguarda l’azione quotidiana degli operatori sanitari, delle istituzioni e degli organi di informazione. Il tema della malasanità esiste, ma rischia di autoalimentarsi nel momento in cui questo problema non viene trattato con adeguata prudenza e professionalità. Anche nel dibattito regionale, a volte, assistiamo a interpretazioni non del tutto coerenti con la realtà”. “Le reti di assistenza non si esauriscono all’interno della regione, ma, talvolta, su attività di nicchia o di altissima specializzazione e possono completarsi con nodi posti fisicamente fuori dai nostri confini e pienamente integrati con la nostra rete regionale”.Un contributo è arrivato anche dal Nord. Nel corso della tavola rotonda è intervenuto Sandro Caffi, direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona.
“Mi fa piacere – ha detto Caffi – che avete chiamato così questi incontri. Nell’antichità gli stati generali erano il tramite del popolo per arrivare a una modifica dell’organizzazione statale. Avete avviato in Basilicata un percorso straordinario considerato che il rapporto fra ospedale e territorio è un tema complicato, ma anche di una straordinaria ricchezza. Non vi è un buon ospedale se non vi è un buon territorio. Oggi stiamo tentando nella nostra regione di ricostruire quello che voi avete già: la comunità che è il punto dove viene costruita una buona assistenza. Ed è il punto dove il pediatra, il medico di medicina generale, tutti vengono a costruire quella dimensione che si rapporta alla popolazione. E’ essenziale il rapporto con i cittadini per ridurre, ad esempio, i tassi di ospedalizzazione”.
Presente anche l’Agenas con l’esperto Ragnar Hullstrand che si è soffermato sull’appropriatezza dei ricoveri. “L’Agenas – ha spiegato – è un gruppo di lavoro, una società di consulenza interamente pubblica di supporto al ministero della Salute e alle regioni. In particolarmente analizziamo l’appropriatezza dei ricoveri e non proponiamo non una, ma tre reti: una rete territoriale, la rete di emergenza urgenza, che deve essere in grado di affrontare il problema nei tempi e nei modi giusti, la rete ospedaliera che deve offrire delle eccellenze”. Carlo Perucci, direttore scientifico del programma nazionale di valutazione degli esiti, ha continuato ad approfondire il tema dell’appropriatezza dei ricoveri. “Il Sistema sanitario nazionale due funzioni: fare da “assicuratore obbligatorio” di tutta la popolazione attraverso il prelievo fiscale, ma è anche un sistema di soggetti produttivi che “vendono” prestazioni sanitarie in un sistema di mercato completamente asimettrico, dove la contrattazione è tutta nelle mani del personale medico”. Gli Stati generali, però, non finiscono qui ed è previsto un incontro con le parti sociali il 23 novembre.