La Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica e la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva plaudono al D.G.R. n. 1287 del 16/9/2013 della Regione Marche che ha disposto la riorganizzazione dei Dipartimenti di Prevenzione a seguito dei recenti accorpamenti che hanno determinato la nascita della nuove “Aree Vaste”.
“Difatti – spiegano in una nota il presidente Simevep
Aldo Grasselli e il presidente Siti
Michele Conversano - per i 5 Dipartimenti ora previsti nella Regione Marche (uno per ogni area vasta), in piena e corretta applicazione dei livelli minimi e basilari di organizzazione dettati dal legislatore nazionale (D.Lgs. 502/92, art. 7 quater, come rinnovellato dal D.L. 158/2012 convertito in Legge n.189/2012), possiamo finalmente leggere un modello dei Dipartimenti di Prevenzione coerente ed in linea con i menzionati ‘livelli organizzativi essenziali’, anche parimenti rispettoso della necessaria autonomia organizzativa e funzionale di ciascuna struttura, della complessità di ognuna (tutte infatti sono riconosciute come Strutture Complesse!) e della peculiarità di ogni disciplina specialistica, medica come veterinaria, seppure nell’alveo del necessario coordinamento; assicurato non già da altre fantasiose entità, ma dalla direzione dipartimentale cui è stato demandato fin dalle origini del Dipartimento tale esclusivo e rilevante compito”.
Al contrario, secondo Grasselli e Conversano, “modelli organizzativi diversamente creativi, ove non garanti del ‘livello essenziale’ dettato dalla norma nazionale sopra richiamata - così come altrove ipotizzati o perfino realizzati - minano in radice l’efficacia di ogni funzione propria dei Dipartimenti stessi ed in particolare tutte quelle legate alla tutela della Sicurezza Alimentare in cui talora si è preteso di subordinare la professionalità medica talaltra quella veterinaria”.
L’auspicio della Simevep e della Siti è dunque di “poter vedere realizzato uniformemente nel Paese tale modello, quale minimo livello di organizzazione, da implementarsi secondo opportunità laddove la portanza e l’importanza delle funzioni a livello locale lo richiedano; senza tuttavia che a ciò corrisponda alcuna ulteriore riduzione della numerosità dei Dipartimenti di Prevenzione, dettata da eccessivi accorpamenti già operati ovunque nell’ultimo decennio quale applicazione di non più accettabili tagli lineari. A confronto con tutti gli altri settori del SSN la prevenzione primaria ha, infatti, già pagato il prezzo più alto in termini di riduzione e deformazione dei corretti livelli organizzativi. Di fronte a ciò, dunque, si pone positivamente il modello testè definito dalla Regione Marche”.