“La legge n. 69 del 2009 ha chiarito in modo esplicito che l’attivazione dei nuovi servizi deve avvenire d’intesa con le Regioni e nel rispetto dei piani socio-sanitari locali. Le Regioni sono quindi attivamente coinvolte e responsabilizzate sulle scelte per migliorare il servizio offerto ai cittadini sul loro territorio” ed è questo che permetterà di “superare le perplessità espresse dalle Regioni” sull'articolo del
ddl Fazio per il potenziamento della farmacia dei servizi.
Le Regioni, infatti, hanno chiesto la cancellazione di questo articolo, che modifica in parte il d.lgs. 153/09, con motivazioni molto forti: “non essendo garantita la qualità delle prestazioni, si correrebbe un rischio per la salute pubblica” e “le ulteriori prestazioni che si vogliono realizzare non possono essere a carico del Ssn, come invece sembrerebbe”.
“In attuazione della legge 69 – prosegue Annarosa Racca - il Governo ha varato il Decreto Legislativo n. 153 del 2009 che è stato avallato dal Parlamento. Con tali provvedimenti, quindi, Governo e Parlamento – insieme - hanno tracciato la strada per fare della farmacia uno snodo fondamentale del sistema sanitario nazionale. I nuovi servizi non sono quindi pura espressione di volontà governativa, come sembrano affermare le Regioni” e, osserva ancora la presidente di Federfarma, “nella nuova convenzione farmaceutica nazionale, le cui trattative auspichiamo siano avviate a breve, saranno le Regioni a definire insieme alle farmacie pubbliche e private le concrete modalità di erogazione dei servizi, indicando i requisiti necessari e controllandone il puntuale rispetto da parte delle farmacie”.
Racca ha quindi ricordato i motivi alla base dell’introduzione dei nuovi servizi in farmacia, più volte ribaditi anche dal ministro della salute Ferruccio Fazio: “Il maggior bisogno di assistenza, la impossibilità degli ospedali di gestire in aggiunta alle patologie acute anche i malati cronici, la certezza che i costi di questo trend diventino entro pochi anni insostenibili. Da qui la necessità di trasferire alcune attività assistenziali dall’ospedale al territorio, sfruttando anche la capillarità e la professionalità delle farmacie, in stretto collegamento con i medici di medicina generale ed altri operatori sanitari. Il progetto dei nuovi servizi in farmacia – conclude Racca - offre vantaggi agli utenti e al Servizio sanitario nazionale che potrà utilizzare meglio le risorse umane ed economiche di cui dispone”.