I primi a partire, entro dicembre, saranno sei comuni dell'Elba (Capoliveri, Marciana, Porto Azzurro, Campo nell'Elba, Rio nell'Elba e Portoferraio), poi Pistoia e l'isola di Capraia. Per chi vive in montagna o in territori isolati e ai margini arrivano le "botteghe della salute", presentate nel corso di un'iniziativa all'Expo Rurale in corso fino a domenica alla Fortezza da Basso di Firenze. Un servizio voluto dalla Regione in collaborazione con Anci Toscana e Uncem, le associazioni dei comuni e dei comuni montani.
Sessanta punti da attivare. In tre anni ne saranno aperte almeno sessanta e ci si potrà rivolgere a questi sportelli, aperti per almeno cinque ore al giorno per cinque giorni la settimana, per la certificazione del ticket sanitario in base al reddito, per farsi misurare la pressione, il glucosio, il colesterolo o i trigliceridi, per prenotare e ritirare referti ed esami di laboratorio o prendere un appuntamento con l'assistente sociale. Nelle botteghe della salute si potranno richiedere anche informazioni generali su tanti altri servizi pubblici o sulla tutela del consumatore e si potrà ricevere assistenza per l'accesso ai servizi on line di Poste e Inps. Si potranno prenotare la consegna della spesa e dei farmaci a domicilio o servizi di trasporto sociale.
Dipendenti comunali e giovani del servizio civile. Uno sportello insomma multifunzionale, che opererà con personale comunale e giovani del servizio civile opportunamente formati, per venire incontro ai bisogni e alle esigenze di chi vive in paesi dove non ci sono più uffici pubblici, dove magari è stato chiuso da poco anche l'ufficio postale e dove non ci sono farmacie né laboratori medici e spostarsi risulta difficoltoso. Un servizio nato pensando soprattutto agli anziani, un po' come per gli sportelli "Ecco fatto!" rivolti anch'essi alle frazioni periferiche, ma a disposizione di tutti i cittadini. Gratuiti, chiaramente.
"La bottega della salute è un servizio innovativo la cui buona riuscita passa attraverso la partecipazione di tutti i soggetti del territorio e di tutti gli attori della società civile- ha sottolineato l'assessore al diritto alla Salute,
Luigi Marroni - Si tratta di una sfida imposta dalla difficile congiuntura economica e dalla conseguente scarsità di risorse e solo sviluppando il massimo delle sinergie possibili riusciremo tutti assieme a garantire alle popolazioni montane il diritto alla salute e la qualità della vita, a partire dalla fasce deboli su cui spesso incide il digital divide".
"In una fase come quella attuale, in cui assistiamo ad una costante riduzione delle risorse a disposizione per gli enti locali – ha dichiarato il presidente di Anci Toscana e sindaco di Livorno,
Alessandro Cosimi - diventa sempre più difficile per i Comuni riuscire a garantire ai cittadini i servizi, anche quelli essenziali. Attraverso il progetto 'Bottega della salute' ci impegniamo insieme, Comuni e Regione, per mantenere i servizi di prima necessità sul territorio, affinché i cittadini che vivono in zone più marginali non siano costretti a spostarsi dai piccoli a grandi centri per poterne usufruire".
"Quella delle Botteghe della salute - ha concluso il presidente di Uncem Toscana,
Oreste Giurlani - è un'idea importante e innovativa, un modo per garantire ai territori, in particolare a quelli maggiormente carenti di servizi, una rete di piccoli presidi socio-sanitari, vere e proprie 'sentinelle' del vivere bene".