Analisi del sangue e test diagnostici a rischio nel Padovano fino al 24 agosto. Le strutture private convenzionate hanno infatti avviato una serrata per ottenere risposte immediate dalla Regione. “Se non verrà dato seguito all’accordo firmato ad aprile – ha annunciato
Lia Ravagnin, presidente di Anisap - ottocento persone perderanno il lavoro e i padovani potranno contare su due milioni di prestazioni in meno”.
La mobilitazione è iniziata lo scorso 5 agosto con due cortei, partiti da Cadoneghe e da Albignasego, muniti di trombetti e fischietti. Una protesta rumorosa e pacifica. I due cortei sono poi confluiti a via Scrovegni, Padova, presso la sede dell’Usl 16. Richiesta a gran voce un’iniezione di liquidità a favore dei privati accreditati. “L’Usl 16 sta tenendo un comportamento incomprensibile – ha attaccato Ravagnin - non esegue le direttive regionali di attivazione dell’extra-budget, ma ci invia una lettera chiedendo di acquistare da noi pacchetti di prestazioni “scontate” per agosto. Sanno benissimo che la nostra chiusura di protesta porterà a un allungamento delle liste d’attesa”. E proprio ieri è partita una diffida nei confronti della Usl affinché tenga fede ai patti di aprile.
E un attestato di solidarietà verso i manifestanti arriva dalla Provincia di Padova. “La sanità convenzionata – ha affermato la presidente
Barbara Degani - rappresenta per Padova un’eccellenza frutto di quarant’anni di investimenti e di lavoro da parte di imprenditori lungimiranti. Abbiamo cercato di farlo capire alla Regione sia con un Consiglio provinciale straordinario, sia appoggiando le recenti manifestazioni pubbliche del Comitato. Ci sono specificità che vanno tutelate a garanzia dei pazienti e del funzionamento di tutto il sistema sanitario padovano perché hanno fatto sì che Padova vanti una spesa sanitaria pro-capite tra le più basse del Veneto. Capisco che siamo in tempi di spending review, ma non si può tagliare con un tratto di penna ciò che funziona senza vederne le conseguenze soprattutto quando si deve preservare il diritto di tutti i cittadini a curarsi”. Nel frattempo manifestanti attendono anche un segnale dalla Regione.