Dopo un cesareo d’urgenza, che non è servito a evitare la morte del bambino, emergono gravi complicazioni anche per la madre. Manca però l’elisoccorso e non ci sono posti disponibili in rianimazione negli ospedali tra Enna, Caltanissetta e Catania. Una vicenda drammatica, che ieri è costata la vita a una donna quarantenne, assistita presso la struttura di Basilotta di Nicosia (Enna). E immediata è arrivata la denuncia dei familiari. Per mettere luce su questa tragedia, oggi l’assessore regionale alla Salute,
Lucia Borsellino, ha avviato un’ispezione, chiedendo di verificare le modalità dell’assistenza erogata a Nicosia e sulle successive tappe che hanno portato al decesso della donna.
"E' necessario fare immediatamente chiarezza su quanto verificatosi – ha sottolineato Borsellino - al fine di accertare tutti i fattori che hanno concorso al determinarsi dell'evento, compresi eventuali profili di responsabilità". Una vicenda surreale, poiché oltre alla mancanza di posti negli ospedali più vicini, si è poi aggiunto un guasto al mezzo del 118 che ha ritardato l’arrivo a Sciacca dove la donna è morta subito dopo il ricovero. Nulla ha funzionato e per questo Il deputato del Pd,
Fabrizio Ferrandelli ha presentato. “Occorre - dice - accertare tutte le responsabilità e verificare se ci sono stati ritardi o errori imputabili ai servizi o alle strutture sanitarie siciliane. Sta di fatto che questa tragica vicenda ci invita tutti a riflettere, ancora una volta, sull’importanza dei punti nascita soprattutto nelle aree marginali della Sicilia distanti dalle grandi strutture ospedaliere. Per questo ribadisco il mio no - aggiunge Ferrandelli - alla chiusura del punto nascita di Petralia Sottana e di tutte quelle aree marginali molto distanti dalle grandi strutture ospedaliere siciliane”.