Approvato in Campania, tramite il decreto n. 87 del 24 luglio 2013, l’Accordo integrativo regionale dei medici di Medicina Generale. Il documento arriva a distanza di dieci anni dalla ratifica dell’ultimo accordo decentrato per i medici di famiglia. Una parte consistente del testo si occupa di fornire ai medici gli strumenti utili alla digitalizzazione dei processi di comunicazione all’interno del sistema di cure primarie: ricetta elettronica e Fse sono gli elementi cardinali. Vengono inoltre poste le basi per un aumento dell’offerta assistenziale ai cittadini attraverso nuove forme di organizzazione del lavoro in team per i medici di famiglia. Il documento tenta poi di gettare le premesse per un utilizzo più appropriato delle risorse economiche.
“L'accordo integrativo regionale – sottolinea il governatore
Caldoro - esprime la volontà della Regione Campania di un coinvolgimento reale della Medicina Generale utilizzandone le competenze per un rinnovamento del sistema delle cure primarie nella nostra Regione. Questo primo passo è il necessario atto che porterà, in breve tempo, una risposta concreta ai temi della fragilità e della cronicità che il sistema ospedaliero per sua natura non può dare.La scommessa reciproca che la Regione Campania e i medici di Medicina Generale hanno fatto rinforza la certezza e la determinazione per far in modo che i cittadini di questa Regione godano ancora di un sistema sanitario universale, appropriato, equo ed accessibile”.
Soddisfazione anche nel campo dei medici di medicina generale. Per
Silvestro Scotti, segretario campano e vicesegretario nazionale Fimmg, il testo può segnare “l’inizio di una nuova stagione nella sanità territoriale campana. Viene infatti espressa la volontà dell’istituzione regionale di un dialogo aperto e continuo con i medici di medicina generale nella ricerca di soluzioni per problematiche che affliggono la nostra regione e che riguardano gli aspetti non solo sanitari ma anche quelli ambientali e sociali, ambiti in cui la medicina generale se opportunamente coinvolta può rappresentare l’eccellenza per le sue – conclude - specifiche caratteristiche di prossimità ai cittadini”.