Realizzare scelte “appropriate” che permettano di utilizzare in maniera corretta le risorse migliorando le attività di prevenzione, cura e ricerca.
È questa la mission del tavolo di lavoro sul progetto “Appropriatezza in broncopneumopatia cronica ostruttiva - Bpco” promosso da Federsanità Anci con il supporto non condizionante della GlaxoSmithKline, che si è insediato a Roma.
Il progetto, che durerà 18 mesi, avrà come tappa finale la pubblicazione di un “Libro Bianco” per proporre azioni specifiche e condivise sulla materia. Un documento con un obiettivo ambizioso: offrire alle autorità competenti un punto di riferimento per l'elaborazione di un Piano nazionale per la Bpco.
In un contesto in cui la spesa sanitaria è in continua crescita e i costi assistenziali aumentano a causa delle cronicità si impone una rivisitazione degli attuali modelli e settings assistenziali al fine di delineare trend innovativi ma praticabili ed attendibili, dove il quadro delle scelte trova un riscontro coerente nel più ampio contesto socio-economico nazionale, a partire dal concreto confronto con la realtà.
Per queste ragioni Federsanità Anci ha individuato come prioritaria una patologia cronica che si presenta paradigmatica rispetto alla possibilità di un sistema sociosanitario di organizzare/riorganizzare la propria risposta assistenziale, ovvero la broncopneumopatia cronica ostruttiva, e, grazie ad un accordo quadro siglato con l’azienda veronese, intende avviare un percorso che arrivi alla elaborazione di un documento utile perché l’Istituzione preposta (Ministero della salute) possa definire un Piano Nazionale sulla gestione della Bpco (così come è avvenuto per il diabete). In questo modo l’attenzione del Management sanitario, attraverso l’adozione di un modello di percorso di cura della cronicità, contestualizzato nelle problematiche che tale malattia comporta, riuscirebbe ad individuare quegli strumenti utili per passare dal “controllo esclusivo e parziale” della spesa per farmaci respiratori alla gestione complessiva dei percorsi di cura.
“Il recupero di appropriatezza del sistema – ha detto Attilio Bianchi, direttore generale dell’Università di Salerno e coordinatore del progetto insieme ad Enrico Desideri, Direttore generale Usl 8 di Arezzo – rappresenta lo snodo fondamentale per la tenuta dei nostri sistemi di welfare. La sfida della sostenibilità rispetto alla complessità si può vincere, al netto di tagli finanziari che portano con sé inevitabili, e non sempre prevedibili, conseguenze sul piano dell’equità rispetto alla garanzia dei Lea. Ma occorre dotarsi di un paradigma dell’appropriatezza che preveda un finanziamento del risultato di cura e della cura in sè”.
Il “Libro bianco” elaborato a seguito di una consultazione estesa sui contenuti di un Libro Verde che dovrà tenere conto di quanto finora si è prodotto in tema di Bpco. Ciò che sarà raccolto attorno al Libro Verde costituirà l’insieme ufficiale delle proposte su cui si fonderà il Libro Bianco.
“L’intento è quello di avviare un percorso orientato a sperimentare meccanismi di finanziamento collegati anche agli outcomes – ha spiegato Desideri - che finanzino il raggiungimento di obiettivi di salute di volta in volta condivisi e la partecipazione ai percorsi individuati come golden standard: quindi indicatori di processo e di outcomes e non più solamente di volumi di prestazioni. In un sistema in cui le risorse arrivano sempre meno per aggiunta, anzi risultano attualmente in diminuzione, lo scenario impone che le risorse arrivino sempre più per trasformazione dei comportamenti operativi all’interno del Ssn”.
Al tavolo, insieme ai due coordinatori di Federsanità Anci, siedono tutti i rappresentanti delle istituzioni competenti: Paola Pisanti, Direzione Generale della Programmazione sanitaria del Ministero della Salute e Presidente della Commissione Nazionale Diabete; Maria Donata Bellentani e Quinto Tozzi dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Age.Na.S); un rappresentante del Coordinamento Tecnico della Commissione Salute della Conferenza Stato Regioni.
Onofrio Palombella, Direttore Affari Istituzionali Prevenzione di GlaxoSmithKline, che sostiene il progetto con un contributo non condizionato, ha spiegato “La nostra azienda è da sempre attiva nel settore della Bpco con attività di ricerca e sviluppo. Con questo progetto possiamo lavorare insieme per trovare soluzioni innovative, avviare un piano di lavoro volto all’individuazione e ottimizzazione dei percorsi assistenziali e offrire ai medici strumenti per migliorare il servizio”.