"Siamo consapevoli dell’esigenza di razionalizzare la spesa nella rete ospedaliera laziale, ma vogliamo anche che il contenimento della spesa avvenga comunque con la garanzia della qualità delle prestazioni, certificata dalle più autorevoli società scientifiche e non sostenuta da numeri spesso sparati a caso da agenzie che non sono specializzate nel settore". E' l'auspicio espresso dall'Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani (Acoi) in merito al piano di riorganizzazione della sanità laziale contenuto nel decreto firmato la scorsa settimana da Nicola Zingaretti.

Secondo l'Acoi sarebbe "drammatico l'effetto di una finta razionalizzazione basata su tagli orizzontali".  L'associazione garantisce comunque che "intende mettere a disposizione del governo regionale le proprie competenze per un confronto serio sulla qualità delle prestazioni chirurgiche del Lazio. Intendiamo agire in difesa di principi cardine della meritocrazia, della buona pratica professionale, della qualità e della sicurezza dei volumi delle prestazioni".
I chirurghi ospedalieri del Lazio lavorano "in ormai in prima linea tra mille difficoltà, garantendo sempre il miglior servizio possibile. Vogliamo continuare a svolgere serenamente il nostro lavoro nell'esclusivo interesse dei pazienti e dei cittadini, garantendo il massimo della qualità professionale e della tecnologia. Non possiamo tornare indietro perché a farne le spese sarebbero solo i cittadini del Lazio”. Lo affermano il presidente nazionale Luigi Presenti ed il consigliere regionale Acoi Lazio, Piero Marini.  

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