Trasformare il Cto centro traumatologico ortopedico, in 'Polo integrato sanitario' all'avanguardia negli interventi di traumatologia, per le protesi e la riabilitazione. E portare così a compimento il processo di riconversione dello storico ospedale della Garbatella a Roma. E' l'obiettivo dell'accordo tra la Regione e l'Inail, sottoscritto dal presidente Nicola Zingaretti e dal presidente dell'Istituto Massimo De Felice.
La convenzione avrà una durata di 20 anni. Permetterà di incrementare e valorizzare i servizi offerti per renderli più efficienti e vicini alle persone. Per esempio, la filiale romana del centro protesi Inail di Vigorso di Budrio potrà trasferirsi presso il Cto, dove sarà possibile realizzare una struttura per l'assistenza sanitaria riabilitativa non ospedaliera che funzionerà anche in regime residenziale. Saranno avviati progetti di ricerca e di formazione sulla riabilitazione e il reinserimento sociale e lavorativo, così come per la promozione della pratica sportiva per persone con disabilità.
"Questo accordo - ha detto
Nicola Zingaretti - darà il via a un processo di sviluppo e rilancio del Cto come uno dei luoghi di eccellenza del sistema sanitario laziale dopo una fase critica e di profonda incertezza. E' un primo atto importante con cui dimostriamo che l'idea di riconversione è possibile. Abbiamo scelto di seguire la logica dell'integrazione e della cooperazione aumentando i livelli del servizio ed eliminando gli sprechi”.
Esprime grande soddisfazione anche
Massimo De Felice. “Stiamo firmando diversi accordi con le regioni d'Italia, ma questo con il Lazio ha un significato e una portata particolare in quanto in questa regione ha sede la filiale del centro protesi Inail di Budrio. A seguito di questa firma si potranno aprire prospettive non solo per gli infortunati a lavoro".
Il governatore del Lazio si è espresso anche sulla delicata situazione del
San Raffaele e ha assicurato che “stiamo facendo il nostro dovere, stiamo facendo di tutto per affrontare e chiudere tutti i dossier aperti che abbiamo trovato. Tutti devono fare la stessa cosa”.